Cannavaro svela a sorpresa: «Il mio rammarico è stato lasciare la mia città troppo presto. Mi sarebbe piaciuto vincere il Pallone d’Oro e il Mondiale da capitano del Napoli» | OneFootball

Cannavaro svela a sorpresa un retroscena sulla sua carriera: tutte le dichiarazioni dell’ex difensore della Juve

Un sogno mai realizzato, un rimpianto che, anche a distanza di anni, resta vivo. Fabio Cannavaro, ex capitano della Nazionale e Pallone d’Oro, ha parlato a margine di un evento pubblicitario, confessando il suo grande rammarico per non aver legato la sua carriera al Napoli, la squadra della sua città. Come riportato dal Corriere dello Sport, l’attuale CT dell’Uzbekistan sognava un destino diverso.

L’ex difensore ha sottolineato come gli sia dispiaciuto lasciare la sua città troppo presto e ha rivelato un sogno: quello di “vincere il Mondiale e il Pallone d’Oro da capitano del Napoli”. Un’ambizione frustrata, con una frecciatina alla vecchia dirigenza.

PAROLE – «Ho avuto il rammarico di non aver chiuso la carriera da calciatore a Napoli. Ma il dispiacere più che altro è legato al fatto che ho lasciato la mia città troppo presto. Mi sarebbe piaciuto vincere il Pallone d’Oro e il Mondiale da capitano del Napoli. Però alla fine sono contento della mia carriera».

Cannavaro sul Napoli di Conte: “Lotterà per Scudetto ed Europa”

L’ex centrale ha poi analizzato la situazione attuale dei partenopei. Secondo l’ex Juve Cannavaro, la squadra di Antonio Conte ha tutte le carte in regola per essere protagonista, nonostante le fatiche del doppio impegno: “Avendo la Champions quest’anno si fatica un po’ di più, però il Napoli lotterà sia per lo scudetto che in Europa”. Ha poi elogiato due pilastri della squadra, definendo McTominay e De Bruyne “due elementi fondamentali”.

Infine, un pensiero inevitabile sulla Nazionale dell’ex compagno Gennaro Gattuso. L’Italia è attesa dai playoff, ma Cannavaro è ottimista: “Non posso pensare alla mancata qualificazione per la terza volta di fila. Sono molto fiducioso del lavoro di Gattuso”.

Lui, con il suo Uzbekistan, ha già staccato il pass per il Mondiale 2026 e si augura di non dover incrociare gli Azzurri. “So che il calcio l’ha inventato il diavolo, però vorrei stare il più lontano possibile”, ha concluso con una battuta, che la dice lunga sulla sua scaramanzia e sul rispetto che nutre per la maglia azzurra.