Capello sentenzia sulla Juve: «È un cantiere aperto. I bianconeri hanno trovato in Tudor una guida sicura, sarà aiutato dalla maturità di Yildiz e dall’orgoglio di Vlahovic» | OneFootball

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·27 Agustus 2025

Capello sentenzia sulla Juve: «È un cantiere aperto. I bianconeri hanno trovato in Tudor una guida sicura, sarà aiutato dalla maturità di Yildiz e dall’orgoglio di Vlahovic»

Gambar artikel:Capello sentenzia sulla Juve: «È un cantiere aperto. I bianconeri hanno trovato in Tudor una guida sicura, sarà aiutato dalla maturità di Yildiz e dall’orgoglio di Vlahovic»

Capello sentenzia sulla Juve in vista del sorteggio di Champions League: tutte le dichiarazioni dell’allenatore

Un’icona del calcio mondiale, un allenatore che ha domato l’Europa e sa cosa significa alzare la Champions League. Alla vigilia del sorteggio di Montecarlo, che disegnerà il percorso della nuova coppa dalle grandi orecchie, la voce di Fabio Capello è una bussola per orientarsi in un orizzonte sempre più dominato dai giganti d’Europa.

Su La Gazzetta dello Sport, “Don Fabio” analizza senza sconti le prospettive delle squadre italiane, mettendo a nudo le difficoltà ma anche le speranze di un movimento chiamato a scalare una “montagna” sempre più alta. Dalla consacrazione del Napoli di Conte alla rabbia dell’Inter, passando per i “cantieri aperti” di Juventus e Atalanta, la sua è una disamina spietata ma carica di fiducia, un invito a lottare con grinta e idee per riportare un trofeo che in Italia manca da troppo tempo.


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LA CORSA ALLA CHAMPIONS E IL GAP CON LE BIG – «Le inglesi che hanno portato a termine acquisti spaventosi a cifre spaventose, Real e Barcellona che possono calare sul tavolo assi di livello mondiale, il Bayern che si è rinforzato ed è più maturo di un anno fa, il Psg campione in carica che è diventato una grande realtà: scrutando l’orizzonte della prossima Champions, vedo una montagna da scalare. Oggi più di ieri, perché tutte le big d’Europa si sono rinforzate e il livello rispetto a un anno fa si è alzato. E allora? Allora armiamoci di grinta e di fiducia, perché lottare con i giganti e arrivare in cima è possibile. Lo dimostra la storia recente dell’Inter».

IL NAPOLI «Ho grandi aspettative verso il Napoli campione d’Italia che rientra in Champions dopo un anno senza Europa. Perché la campagna acquisti del club di De Laurentiis parla chiaro, inutile nascondersi. La squadra è stata costruita con grande attenzione per essere competitiva sia in campionato che in Coppa dei Campioni. Certo, l’assenza di Lukaku si farà sentire, ma la mossa del Napoli, che per sostituire il suo centravanti titolare vuole attrezzarsi con Hojlund, sottolinea una volta di più le ambizioni azzurre. Il valore aggiunto, ovviamente, si chiama De Bruyne: oltre alla classe infinita, il belga sfoggia l’esperienza di un campione che frequenta la Champions da anni e che l’ha anche vinta».

L’INTER E LA VOGLIA DI RIVALSA«Di stimoli non ne ha bisogno l’Inter, che dovrà trasformare la rabbia e l’amarezza per l’epilogo di Monaco in energia positiva per riprovarci, e la partenza bruciante in Serie A autorizza all’ottimismo. Ai nerazzurri non manca nulla per arrivare in fondo anche stavolta: hanno struttura, mentalità e giocatori, e per giocatori intendo anche i nuovi arrivati, finalmente all’altezza dei titolari. Penso a Sucic, già padrone di San Siro al debutto da titolare, ma anche a Bonny, subito a segno, e a Pio Esposito. L’arrivo di Chivu in panchina, poi, ha già prodotto i primi effetti: all’Inter si respira aria nuova».

JUVENTUS E ATALANTA, DUE CANTIERI APERTI – «Juventus e Atalanta sono due cantieri aperti, ma ci sono motivi per essere ottimisti. I bianconeri hanno trovato in Tudor una guida sicura, che conosce la squadra e bada all’essenziale: lo aiuteranno la maturità di Yildiz, capace di giocate eccezionali, il ritorno di Bremer, che con Gatti forma una coppia di ferro, e l’orgoglio di Vlahovic. A Bergamo, dopo l’addio di Gasperini, spetta a Juric la missione più delicata, quella cioè di non disperdere il capitale maturato negli ultimi anni. Non sarà facile, specialmente dopo la partenza di Retegui, ma potrebbero essere proprio i giocatori, ormai abituati alla Champions, ad aiutare il nuovo allenatore».

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