Carrarese-Bari, l’analisi: lo sviluppo del primo tempo, l’impatto dei trequartisti e il crollo nella ripresa | OneFootball

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·1 April 2025

Carrarese-Bari, l’analisi: lo sviluppo del primo tempo, l’impatto dei trequartisti e il crollo nella ripresa

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Il ritorno dalla sosta è stato amaro per il Bari di Moreno Longo. Allo Stadio dei Marmi di Carrara, contro i padroni di casa guidati da Antonio Calabro, i biancorossi hanno rimediato una delle sconfitte più dolorose del campionato (clicca qui per leggere le pagelle BRUTTE). Oltre al risultato però, ad essere preoccupante è stata l’ennesima prestazione scialba fornita da un gruppo che, fatta eccezione per la trasferta di Reggio Emilia, da oltre due mesi appare in grossa difficoltà. Contro la Carrarese si sono visti tanti dei tratti comuni che hanno contraddistinto l’annata del Bari. Su tutti, la tendenza ad uscire mentalmente dalla partita dopo aver incassato un gol.

Di questo ed anche di tanto altro parleremo ne il Bari a Scacchi, la rubrica che si pone come obbiettivo quello di individuare le chiavi tattiche ed attitudinali che indirizzano le partite dei biancorossi. Per Carrarese-Bari ci siamo soffermati sul piano gara studiato da Longo, sulla prestazione dei trequartisti e sul crollo prima emotivo e poi tattico avuto nella ripresa.


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L’analisi di Carrarese-Bari

Il primo tempo e la posizione dei trequartisti

Se nelle ultime uscite avevamo visto un Bari equilibrato, muscolare ma poco brillante, contro la Carrarese Longo ha provato a sparigliare le carte rilanciando i giocatori qualitativamente migliori di cui dispone, Falletti e Pereiro. Con i due uruguaiani a supporto di Bonfanti il Bari si disponeva con il 3-4-2-1 con cui aveva iniziato la stagione, quindi con due trequartisti pure a galleggiare tra centrocampo e attacco e una punta ad occupare la fascia centrale.

Dopo una fase iniziale densa di errori tecnici da ambo le parti, i due trequartisti biancorossi, specialmente Pereiro, hanno iniziato a calamitare palloni e a farsi carico della fase offensiva della squadra. L’ex Cagliari, partendo dal centro-destra, è riuscito più volte a sveltire la manovra affettando le linee avversarie con imbucate intelligenti, mentre Falletti, in modo più dinamico rispetto al compagno di reparto, si è messo a disposizione della squadra abbassandosi anche nel cerchio di centrocampo per facilitare l’uscita palla. Tra il 20esimo e il 40esimo il Bari ha piantato le tende nella metà campo avversaria, realizzando il gol dell’illusorio vantaggio e producendo una mole di gioco consistente.

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La fase di non possesso e le ingenuità sul gol

La fase di non possesso ha invece evidenziato il calo atletico che Maita e Benali stanno accusando rispetto ad inizio stagione. Il Bari non disdegna l’intenzione di lavorare sempre uomo su uomo, ma se prima i due centrocampisti erano sempre puntuali nell’assorbire i movimenti profondi dei propri riferimenti, adesso le cose sono un po’ diverse. Nel primo quarto d’ora ad esempio, Zuelli, nominalmente mediano al fianco di Schiavi, ha attaccato l’area indisturbato sfruttando i movimenti ad uscire di Torregrossa senza trovare l’opposizione dei suoi marcatori.

La mancanza di intensità ed incisività senza palla si è notata anche in occasione del primo gol, quando dopo la palla persa da Pereiro la squadra è stata poco reattiva in riaggressione. Il gol è stato uno spartiacque determinate nella partita. Da quel momento Pereiro si è lentamente eclissato, naufragando assieme a tutta la squadra ad inizio ripresa; Falletti, tenuto in campo per tutto l’arco del match, ha commesso tanti errori di misura che hanno tolto ritmo ad una manovra già di per sé macchinosa. L’idea di inserire due giocatori di qualità per controllare il possesso e battere con la tecnica l’intensità portata dalla Carrarese nella fascia centrale era corretta, a mancare però è stata la continuità e la personalità dei singoli nel vivere la gara senza farsi condizionare dagli eventi.

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Il Bari crolla nella ripresa

È davvero difficile giudicare il secondo tempo del Bari. O, almeno, il tipo di partita che si è sviluppata dopo il secondo gol dei padroni di casa, che ha spezzato totalmente le gambe alla formazione biancorossa. Difficile dire se si tratta più di una questione psicologica, come ammesso anche da Moreno Longo nel post-gara, di un problema di condizione o altro. Sta di fatto che, dopo lo svantaggio, i galletti hanno lasciato totalmente il campo agli avversari. Per mostrare il crollo verticale avuto nella ripresa, basta far parlare i numeri.

Se nel primo tempo il Bari aveva dominato nei contrasti (62% vinti) e nei duelli aerei (60%), nella ripresa questi dati si sono completamente ribaltati. I biancorossi sono scesi rispettivamente al 39% e al 29%: di fatto la squadra ha smesso di lottare e ha regalato il resto della partita alla Carrarese. In virtù di questo, i padroni di casa sono riusciti a muovere il pallone con molta più facilità, trovando con estrema semplicità soprattutto Cherubini, che ha rappresentato un enigma insolubile per la retroguardia pugliese.

Insomma, è stata una ripresa assolutamente da cancellare, in linea con altri secondi tempi già visti in stagione. Un segnale, questo, dei tanti, troppi limiti di una squadra che, anche quando dà la sensazione di poter fare qualcosa di buono, si ripiega sempre su sé stessa e spesso si butta via.

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