Juventusnews24
·7 November 2025
Conceicao a Tuttosport: «Mi sento sempre il dovere di meritare la Juve, l’esonero di Tudor è anche colpa nostra. Scudetto? Qui devi lottare per i titoli»

In partnership with
Yahoo sportsJuventusnews24
·7 November 2025

Francisco Conceicao è intervenuto a Tuttosport alla vigilia del derby della Mole che, domani sera, vedrà la Juventus impegnata contro il Torino all’Allianz Stadium. Di seguito le parole del portoghese.
DERBY – «Stiamo provando ad assimilare le nuove idee di Spalletti. Penso che stiamo facendo un buon lavoro, abbiamo iniziato bene. Ora dobbiamo vincere le partite. Il derby? Sarà importante, dobbiamo vincere, vale più di tre punti. C’è una storia dietro questa partita. Il mio derby della vita è Porto-Benfica, io poi sono cresciuto calcisticamente nello Sporting perché quando mio padre aveva smesso di giocare siamo andati a vivere a Lisbona. Martedì mi fischiavano perché ho giocato nel Porto, che è sempre stata la squadra del mio cuore. Capisco la rivalità dei tifosi, ma non ho avuto alcun rapporto coi tifosi del Toro. Speriamo di vincere, magari con un mio goal»
TUDOR – «Potevamo fare di più nella striscia di partite che non abbiamo vinto. La colpa non era solo dell’allenatore, noi avevamo tante responsabilità. Quando non vinci e sei un giocatore della Juve l’ambiente diventa pesante, ma se siamo qui dobbiamo essere pronti. Abbiamo sbagliato più cose, è una somma di tanti aspetti. Ci siamo guardati allo specchio, nello spogliatoio abbiamo parlato tanto. Noi andiamo in campo, ora dobbiamo lavorare con Spalletti»
SCUDETTO – «Spalletti ha sdoganato la parola Scudetto? Sì, certo, quando sei alla Juve devi lottare per tutto. Qui devi lottare per i titoli»
SPALLETTI – «Sì, abbiamo parlato di come mi sento e come mi trovo. Sappiamo che è un allenatore che ha vinto, ha già dimostrato di essere bravo. Speriamo ci possa davvero aiutare. Alla Juve si lotta per vincere, sì, ma dobbiamo anche giocare bene. A me piace questo: dobbiamo avere la palla, lui ha fatto rendere di più tanti giocatori. Spero possa migliorare anche me»
PAPÀ SERGIO – «Era contento che fosse arrivato qui: mi ha detto che è un grande»
RUOLO – «Mi sento meglio da esterno alto a destra. Con Tudor ho giocato più centrale: all’inizio non mi sentivo così a mio agio, poi mi sono trovato meglio. Un po’ il mister mi ha cambiato in positivo: sono molto competitivo, se vuoi crescere devi adattarti anche in altre posizioni»
RONALDO – «Sì, mi piace parlare con lui. Imparo molto, Cristiano qui è stato benissimo. Mi dice sempre: “Sei in un grandissimo club, ma quando non vinci le pressioni aumentano»
SETTORI GIOVANILI – «In Portogallo, ad un certo punto, tra il fisico e la tecnica scelgono la tecnica. In Italia si fa il contrario. Ti dà dei vantaggi subito, ma in futuro ti toglie tanto. Qui avrei fatto fatica ad emergere, sarebbe stato più complicato diventare un giocatore della Juve»
CRESCITA – «Posso dare molto di più, ho tanto da dimostrare. Non ho fatto male, ma non ho ancora fatto ciò di cui sono capace. Gol e assist creano l’esatta differenza tra un buon giocatore e uno di livello top: questa è la strada che voglio seguire, puoi essere tra i migliori solo se quei numeri crescono»
INSERIMENTO DEI NUOVI – «Hanno qualità che hanno già fatto vedere in altri campionati. Dobbiamo solo aspettarli, qui in Italia è più difficile per un attaccante. E anche per giocatori che sappiano dribblare. A me piace saltare l’uomo, ma solo con l’obiettivo di pungere gli avversari. Qui ti raddoppiano sempre, è molto complicato. Ma chi dribbla sa distinguersi»
MODELLI – «Cristiano Ronaldo, Messi e Neymar, ma di giocatori così ce ne sono sempre meno»
OBIETTIVI – «A livello di squadra se vincessimo lo scudetto. Allora saremmo soddisfatti, sì. Personalmente devo migliorare gol e assist: è quello che mi può portare al top»
PAPÀ SERGIO – «Io tifo sempre per mio padre, ma quel che è successo è successo. Si guarda avanti. Contro di lui non ho ancora mai giocato, nemmeno l’anno scorso che ero infortunato al flessore. Essere un suo giocatore? All’inizio era molto difficile, ma in Portogallo non parlavano mai del nostro rapporto perché in campo facevo bene». Se un giorno Sergio dovesse diventare l’allenatore della Juve? Perfetto (ride, ndr). È un grande allenatore, so quanto vale: sono arrivato in Nazionale grazie a lui. Se sono qui lo devo al percorso con lui. Era molto duro con me, soprattutto fuori dal campo: sa quanto sia importante la vita fuori. Mi aiutava a curare alimentazione e recupero, è stato un grande esempio»
VLAHOVIC – «Ha una grande voglia di far bene, mi piace tanto. Ha tutto per aiutarci coi gol, da parte mia voglio aiutarlo con gli assist. Lo vedo come al solito, si è sempre allenato molto bene»
LA JUVE – «Qui sento sempre il dovere di meritare la Juve. Sto lavorando per arrivare a vivere momenti migliori»
Langsung









































