Juventusnews24
·15 Desember 2025
Condò sicuro: «Il campionato non riesce a trovare un padrone e questo è un bene per la Juve». La sua analisi dopo il Bologna

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La vittoria di carattere e tecnica conquistata al Dall’Ara non rappresenta solo tre punti vitali per la classifica, ma un vero e proprio spartiacque per le ambizioni stagionali. Nel suo atteso editoriale del lunedì sulle colonne del Corriere della Sera, la prestigiosa firma di Paolo Condò ha dissezionato il momento della Juventus, inserendolo in un contesto di campionato decisamente anomalo.
Secondo il giornalista, la Serie A sta vivendo una fase storica particolare, caratterizzata da un livellamento verso il basso dei punteggi al vertice: la somma dei punti delle prime quattro è la più bassa dell’ultimo decennio. Un dato che certifica l’assenza di un padrone indiscusso e che, di riflesso, diventa un assist formidabile per le speranze di rimonta della squadra di Luciano Spalletti.
La prestazione offerta in Emilia viene descritta come “rotonda e piacevole”, con una Juve capace di essere “dominante nel gioco” su un campo nobile e complicato, una qualità che spesso era mancata in passato. Ma al di là della tenuta collettiva e della solidità tattica, c’è un singolo che sta letteralmente cambiando marcia. Condò pone l’accento sulla maturazione definitiva di Kenan Yildiz. Il talento turco non è più solo lampi di classe isolati, ma sta trovando quella continuità di rendimento fondamentale per chi deve stare “al volante” di una big. Eliminando le pause fisiologiche, Yildiz si candida a leader tecnico in un torneo che appare improvvisamente “giovane” e aperto.
CONDÒ – «La sconfitta serale del Bologna contro una Juve più che buona fa sì che decolli per la Supercoppa di Riad un charter incerottato… Roma-Como di stasera vale il quarto posto, ma comunque vada la somma di punti delle prime quattro sarà nettamente la più bassa degli ultimi dieci anni… a riprova di un torneo che non riesce a trovare un padrone. Questo è un bene per la Juve di Spalletti… Yildiz sta riempiendo in silenzio le pause fisiologiche che un po’ lo frenavano, guadagnando la continuità che è la dote di chi sta al volante. Improvvisamente, il campionato sembra giovane».









































