Inter News 24
·17 November 2025
Condò sicuro: «La Norvegia più forte dell’Italia, Pio Esposito è la conferma. Ecco dov’è il problema»

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·17 November 2025

Paolo Condò ha analizzato sul Corriere della Sera di quanto successo in Italia Norvegia.
ITALIA NORVEGIA – Erling Braut Haaland ha messo la parola fine a ogni rimpianto, giustificazione, retropensiero del clan azzurro. La Norvegia è molto più forte e completa dell’Italia, si qualifica al Mondiale con le fanfare, a punteggio pieno e senza bisogno di ricorrere alla differenza reti, lasciandoci in mano non la scottatura di un cerino, ma di un incendio che sarebbe stato bene evitare (terzo e quarto gol sono due regali) perché il suo ricordo ci appesantirà fino ai playoff di marzo. La Norvegia è calata a San Siro con i muscoli ancora intorpiditi dal riflusso di sollievo dopo la tensione dei primi 50 minuti con l’Estonia giovedì scorso: nel primo tempo sembrava voler soltanto accompagnare l’orologio fino al 90’, l’ora della grande festa con i suoi tifosi. Siccome però l’Italia in quei 45 minuti l’ha presa a pallate, la Norvegia nella ripresa ha alzato il pressing, e senza dannarsi l’anima — almeno in apparenza — ha completato il filotto delle otto vittorie su otto mettendo in vetrina non soltanto il miglior centravanti del mondo, ma tutta una batteria di protagonisti che valgono oggi un quarto di finale al Mondiale. Finché giocava svagata, però, la Norvegia era stata messa sotto dall’Italia, che al gol sinceramente bello di Pio Esposito avrebbe potuto e dovuto aggiungerne almeno un altro (la verticale di gioco fra Dimarco e il centravanti ci è andata vicina).
PIO ESPOSITO – È chiaro che la pesantezza del rovescio finale praticamente azzera le positive annotazioni del primo tempo, siamo stati bravi finché gli avversari erano in gita premio, quando si sono tolti la tuta non c’è stata partita. Ma siccome la botta è stata forte, perché questo era il primo match di Gattuso contro una squadra vera, e la realtà è che siamo tornati esattamente dove ci aveva lasciato Spalletti, adesso occorre evitare di gettare il bambino con l’acqua sporca. Ieri mancavano tre uomini chiave, Calafiori, Tonali e Kean: non può essere un alibi, ma certo è un invito a ridisegnare l’Italia per gli spareggi partendo da questi uomini, e se Tonali e Kean sono centralità scontate Calafiori non è ancora considerato fondamentale in azzurro. Vorremmo vederlo terzino sinistro come in Premier, con Dimarco davanti a lui a creare una catena mancina di alto livello. Detto che Esposito si è confermato anche in una serata così infelice, va affrontato il problema della difesa, dove Di Lorenzo, Mancini e Bastoni illudono per la qualità in fase d’impostazione, ma quando si tratta di tenere un attaccante valido in area mostrano i loro limiti. Oggi e domani finiranno di riempirsi le urne per il sorteggio di giovedì, la cui importanza sarà centrale per il futuro del calcio italiano. Sperare nella benevolenza della sorte non è mai una buona politica, ma tant’è.









































