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·19 Desember 2025

Cosa aspettarsi da Bari-Catanzaro

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Al calciomercato di gennaio, che verosimilmente dovrebbe portare a un’altra mezza rivoluzione in casa Bari, mancano soltanto due gare. Dopodiché la società biancorossa potrà quantomeno provare a mettere una toppa a una situazione parecchio complicata. Per capire se e come intervenire ci sarà tempo, ma prima della sessione invernale restano appuntamenti particolarmente delicati: sfide che potrebbero risollevare una squadra che, fino a oggi, nonostante il cambio in panchina, appare in evidente crisi, oppure rischiano di rendere ancora più nero il momento dei pugliesi. Farlo non sarà semplice, perché al San Nicola di Bari arriva una squadra in grande forma e condizione come il Catanzaro dei tanti ex, fra cui Ciro Polito.


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Copyright: Andrea Rosito / IPA Sport / IPA

Cosa aspettarsi da Bari-Catanzaro

Il momento di forma

Il Catanzaro arriva alla sfida contro il Bari nel momento migliore dell’annata. La squadra di Aquilani è reduce da tre vittorie consecutive (Entella, Modena e Avellino), una striscia che ha consolidato classifica e fiducia, proiettando i giallorossi al 7° posto con 25 punti dopo 16 giornate. Al di là dei risultati, colpisce soprattutto la continuità delle prestazioni: i calabresi segnano con regolarità, concedono meno rispetto all’avvio del campionato e, soprattutto, danno l’impressione di aver finalmente trovato una struttura stabile. Al Ceravolo sono arrivati successi di peso contro big della categoria come Palermo e Venezia, mentre anche lontano da casa la squadra ha dimostrato di saper soffrire e colpire, come conferma la vittoria di Modena. È un gruppo in fiducia, consapevole dei propri mezzi e con un’identità ormai riconoscibile.

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Copright: U.S. Catanzaro

Il nuovo atteggiamento di Aquilani

Dopo una prima fase dell’annata in cui Alberto Aquilani aveva provato a imporre le proprie idee in maniera piuttosto decisa — inizialmente con un 3-4-2-1 orientato al possesso, alla difesa alta e a un’aggressione immediata sui portatori di palla — il tecnico ha progressivamente corretto il tiro. Nelle prime uscite, infatti, il centrocampo faticava a garantire filtro e coperture, producendo una serie di pareggi e prestazioni poco solide. Quando la situazione ha iniziato a farsi più scivolosa, l’allenatore ha scelto una strada più sicura, tornando a una difesa a tre e inserendo un centrocampista in più per coprirla meglio. È così che il Catanzaro ha trovato maggiore equilibrio nel 3-5-2, oggi assetto di riferimento, con un reparto centrale più robusto formato da Petriccione, Rispoli e Pontisso.

In questa fase i giallorossi hanno anche abbassato il baricentro, rinunciando all’aggressività alta inizialmente ricercata — riconosciuta dallo stesso allenatore come non pienamente sostenibile con l’organico a disposizione — per approcciare le partite in modo più coperto, puntando su gare di attesa e ripartenza rapide, soprattutto con Iemmello e Cissè. Con il passare delle settimane, però, la squadra ha acquisito maggiore consapevolezza e fiducia, riuscendo progressivamente a “sciogliersi” e a tornare più proattiva con la palla. Oggi il Catanzaro prova nuovamente a fare la partita quando le condizioni lo consentono, palleggiando e occupando stabilmente la metà campo avversaria, ma sempre con un’attenzione marcata all’equilibrio e alle coperture preventive.

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Le mosse davanti e la fase difensiva

In fase offensiva, l’inserimento di Pittarello come riferimento centrale risponde a una funzione tattica precisa: dare profondità e liberare Iemmello dai compiti di punta fissa, consentendogli di abbassarsi, muoversi tra le linee e cucire il gioco, mentre Cissè può ricevere fronte alla porta o venire incontro per poi attaccare lo spazio. In fase di non possesso, il Catanzaro si compatta spesso in un blocco a cinque, lasciando però uno tra Pittarello o un giocatore rapido come Cissè più alto, con il compito di attirare i difensori e preparare eventuali transizioni. Proprio per questo il Bari dovrà prestare grande attenzione: contro squadre capaci di cercare con continuità le linee di passaggio interne e di verticalizzare rapidamente, i biancorossi hanno mostrato qualche difficoltà, soprattutto quando concedono campo alle spalle della linea difensiva.

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