Lazionews24
·15 Juli 2025
Cucchi sulla Lazio: «Annata difficile, però i biancocelesti possono contare su quel fattore»

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·15 Juli 2025
Riccardo Cucchi, storica voce del giornalismo sportivo italiano e tifoso dichiarato della Lazio, è tornato a parlare della situazione biancoceleste in una recente intervista rilasciata a news.superscommesse.it. Tema centrale: il ritorno in panchina di Maurizio Sarri e le difficoltà legate al blocco del calciomercato.
Secondo Cucchi, la scelta di riportare Sarri alla guida tecnica della Lazio è un segnale importante: «Sono felice che Sarri sia tornato. Aveva lasciato con l’idea che potesse essere solo un arrivederci, e così è stato. È uno dei pochi allenatori in Italia che ancora oggi riesce a insegnare calcio. La Lazio ha bisogno di una guida come lui».
Cucchi ha però sottolineato i limiti attuali del club capitolino: il blocco del mercato impedisce alla società di rinforzare la rosa con giocatori adatti al gioco sarriano. Una difficoltà non da poco per un allenatore abituato a plasmare le sue squadre. «Il fatto che il mercato sia fermo è un ostacolo serio – ha spiegato – perché Sarri non potrà contare su innesti su misura. Ma con la sua esperienza può fare molto anche con una rosa limitata».
Il giornalista ha voluto rimarcare che, nel calcio di oggi, non basta un singolo talento per cambiare le sorti di una squadra. La forza della Lazio dovrà emergere dal gruppo: «Oggi più che mai il calcio è uno sport collettivo. Non serve un solo campione per rivoluzionare una squadra. La Lazio allenata da Baroni nella passata stagione ha dimostrato di avere delle buone individualità, che possono essere ancora utili nel nuovo corso tecnico».
Nonostante i problemi societari e le incertezze legate al futuro, Cucchi vede nella Lazio una squadra ancora competitiva: «Se lo scorso anno si è arrivati a un passo dall’Europa, non vedo perché non si possa ripetere anche in questa stagione. Sarri è un valore aggiunto».
In un momento delicato per la Lazio, le parole di Cucchi suonano come un messaggio di fiducia. Ripartire è possibile, anche senza un mercato attivo, se si fa leva sull’identità, sulla coesione del gruppo e su un tecnico che conosce bene l’ambiente.