Di Canio ne ha per tutti: «Come si fa a dire grande attacco con Openda e Zhegrova? Se la Juventus perde la fame non resta più nulla. E in società ci vuole…». La critica dell’ex attaccante! | OneFootball

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Juventusnews24

·19 Oktober 2025

Di Canio ne ha per tutti: «Come si fa a dire grande attacco con Openda e Zhegrova? Se la Juventus perde la fame non resta più nulla. E in società ci vuole…». La critica dell’ex attaccante!

Gambar artikel:Di Canio ne ha per tutti: «Come si fa a dire grande attacco con Openda e Zhegrova? Se la Juventus perde la fame non resta più nulla. E in società ci vuole…». La critica dell’ex attaccante!

Di Canio, ex attaccante, ha parlato così della Juventus dopo la sconfitta contro il Como. Queste le sue dichiarazioni, non ha risparmiato nessuno

Un attacco sopravvalutato, un centrocampo senza qualità e una società priva di «uomini di calcio». L’analisi di Paolo Di Canio sul momento della Juventus è un j’accuse durissimo, che non risparmia nessuno, dalla dirigenza ai giocatori. Dagli studi di Sky Sport, l’ex attaccante bianconero ha bocciato senza appello il progetto tecnico attuale.


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“Attacco fenomenale? Non scherziamo”

La critica più aspra è per il reparto offensivo. «Come si fa a dire grande attacco con Openda e Zhegrova?», ha tuonato Di Canio. «Capisco che in Italia c’è poco, ma un attacco fenomenale…». Secondo l’opinionista, i due nuovi acquisti sono buoni giocatori, ma lontani dagli standard internazionali. Ha definito Openda un «free style», non una vera prima punta, e Zhegrova un giocatore «bello da vedere», ma non un fenomeno.

Il problema è a monte: “Mancano uomini di calcio”

Ma per Di Canio, il problema è più profondo e parte dalla società. L’addio di Cristiano Giuntoli, definito «l’unico uomo di calcio», e l’arrivo di manager focalizzati sui conti hanno indebolito la struttura. «Diminuendo il monte ingaggi, vai ad acquistare buoni talenti, ma non giocatori pronti a lottare subito per vincere», ha spiegato. Ha criticato gli acquisti passati di Koopmeiners e Nico González, giocatori che non avevano una mentalità vincente.

Centrocampo senza qualità, David non è un game-changer

L’analisi si è poi spostata sul centrocampo, definito privo di «velocità di pensiero e di esecuzione», con Locatelli che «non ha la regia» di un Modrić. Anche Jonathan David non è esente da critiche: «un giocatore che deve avere 6-7 palle in verticale per fare gol, non uno che ti cambia la faccia della squadra».

L’unica nota positiva è il carattere portato da Igor Tudor, ma Di Canio avverte: se si perde anche quella fame, «non resta proprio nulla». La ricetta? Tornare ad avere “uomini di calcio” italiani, come Maldini al Milan o Zanetti e Marotta all’Inter. La Vecchia Signora, secondo Di Canio, ha smarrito la sua strada.

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