Inter News 24
·17 November 2025
Gattuso Italia, il percorso degli Azzurri verso la qualificazione al prossimo mondiale! I dettagli

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·17 November 2025

Il 4-1 subito a San Siro contro la Norvegia non è soltanto un ko pesante dal punto di vista tecnico e mentale, ma segna anche in modo decisivo il percorso dell’Italia verso il Mondiale 2026. Il rendimento nel girone I ha infatti certificato la superiorità della squadra scandinava, che chiude al primo posto con numeri impressionanti. L’Italia sarà costretta a passare dai playoff, dove troverà un avversario della quarta fascia.
La classifica finale racconta il dominio norvegese: Norvegia 24 punti, frutto di otto vittorie su otto, con un impressionante bilancio di 37 gol fatti e appena 5 subiti. Segue l’Italia a 18 punti, con 21 reti segnate e 12 incassate; terzo posto per Israele con 12, poi Estonia a 4 e Moldova a 1. Un quadro che mette a nudo i limiti emersi soprattutto nel secondo tempo della gara di Milano.
Il calendario certifica un percorso netto dei norvegesi, capaci di travolgere quasi tutti gli avversari: 5-0 alla Moldova, 4-2 a Israele, 11-1 ancora alla Moldova e 4-1 all’Estonia, fino al successo decisivo del Meazza. L’Italia aveva costruito un girone solido – vittorie contro Moldova (2-0), Estonia (5-0), Israele (3-0 e 5-4) – ma ha pagato a caro prezzo gli scontri diretti: prima il 3-0 di Oslo, poi il pesante ribaltone di San Siro dopo il momentaneo vantaggio firmato da Pio Esposito.
Il crollo nella ripresa ha evidenziato un differenziale enorme tra il livello dell’Italia e quello della Norvegia, trascinata da Nusa, Haaland e Strand Larsen. La squadra di Gattuso, brillante per 45 minuti grazie al pressing alto e alla fluidità sulle fasce, si è sciolta appena gli scandinavi hanno alzato l’intensità. Mancanza di energia, raddoppi saltati, poca lucidità in uscita: errori che ai playoff non saranno ammessi.
Ora gli Azzurri attendono il sorteggio: la semifinale dei playoff li metterà di fronte a una rivale tra Svezia, Irlanda del Nord, Romania, Galles o Macedonia del Nord. L’Italia del primo tempo può farcela; quella vista nella ripresa rischia seriamente di fermarsi prima del traguardo.









































