Gazzetta, “Qui Gigio tirava le punizioni e Pio correva intorno al centro”: Castellammare, la fucina dei campioni | OneFootball

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·1 Oktober 2025

Gazzetta, “Qui Gigio tirava le punizioni e Pio correva intorno al centro”: Castellammare, la fucina dei campioni

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Il miglior portiere al mondo e il giovane talento dell’Inter hanno condiviso lo stesso campo da bambini, un piccolo campetto in erba sintetica a pochi passi dallo stadio Menti di Castellammare di Stabia. Lo riporta la Gazzetta dello sport

Gazzetta, “Qui Gigio tirava le punizioni e Pio correva intorno al centro”: Castellammare, la fucina dei campioni

Qui, tra sacrifici e sogni, sono cresciuti Gianluigi Donnarumma e Pio Esposito, destinati a diventare protagonisti del calcio internazionale.


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Il Club Napoli: la scuola dei campioni

Il Club Napoli, piccolo centro sportivo locale, è ricordato da tutti come “la scuola calcio dei campioni”. Uno striscione all’ingresso celebra la tradizione di giovani talenti cresciuti tra queste mura: Gennaro Iezzo, Antonio Mirante, i fratelli Donnarumma e gli Esposito.

L’attuale portiere del Manchester City, Gigio Donnarumma, ha mosso i primi passi sotto la guida di Angelo Panariello: “Durante i primi allenamenti faticava anche a bloccare il pallone, le sue mani erano piccole rispetto al fisico. Ha iniziato a 7 anni, a 10 giocava già con i più grandi. Spesso rischiavamo di perdere le partite a tavolino pur di mandarlo in porta”, racconta il tecnico.

Allo stesso periodo, Pio Esposito aveva appena 4 anni e passava pomeriggi interi a palleggiare nella piazzetta del centro sportivo, aspettando che i fratelli finissero gli allenamenti. Sul cemento, con il pallone tra i piedi, nessuno riusciva a fermarlo.

Gigio e le punizioni da maestro

Ernesto Ferrara, storico responsabile dell’Academy del Club Napoli, ricorda così Donnarumma: “Gigio aveva una capacità di apprendimento straordinaria. A 10 anni era il più alto del gruppo, allenarsi era uno spettacolo: iniziava alle 15 e usciva dal campo dopo le 19, senza perdere tempo. Anche da portiere, segnava su punizione: in partita, i calci piazzati dalla trequarti erano tutti suoi, spesso trovava il gol”.

Secondo Luis Enrique, Donnarumma non è mai stato abbastanza bravo con i piedi, eppure il giovane portiere già a Castellammare dimostrava una tecnica sorprendente.

Destini incrociati: Donnarumma e Esposito

Lunedì scorso, Donnarumma ha ricevuto a Parigi il Premio Yashin 2025 come miglior portiere del mondo. Nella stessa settimana, Pio Esposito ha segnato il suo primo gol in Serie A con l’Inter, dimostrando che la tradizione di talento stabiese continua.

Ciro Amore, presidente del Club Napoli, ricorda: “Pio rimase pochissimo da noi, correva instancabile intorno al centro sportivo con il pallone. Aveva quasi cinque anni, ma il talento era evidente. Era il più forte dei tre fratelli”.

Un episodio emblematico fu un’amichevole organizzata da Ferrara per mostrare il talento di Donnarumma a Roberto Clerici, storico osservatore del Brescia: “Gigio giocava con ragazzi più grandi, Pio era di qualche anno più piccolo. Dribblava tutti e correva fortissimo. Clerici capì subito che la famiglia aveva talento nel sangue e consigliò di seguirli a Brescia”.

La famiglia Donnarumma, però, decise di restare fedele ai colori rossoneri: “C’erano accordi con l’Inter, ma Galliani convinse il papà: Gigio tifava Milan e voleva indossare quei colori”. In seguito, Donnarumma ha fatto anche qualche provino con la Juventus, ma i bianconeri lo scartarono.

La strada verso il successo

Pio Esposito ha proseguito il suo percorso tra Brescia, Inter e Spezia, tornando a Milano dopo aver chiuso la scorsa stagione in Serie B con 17 gol in 35 partite. Quest’anno, sotto la guida di Chivu, ha conquistato la fiducia dell’allenatore segnando il suo primo gol in Serie A.

A Castellammare, Donnarumma e Pio sono oggi simboli di un’intera città, orgoglio di una scuola calcio che continua a far sognare i giovani talenti.

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