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·5 Juni 2025
Giaccherini: “Mi spaccarono la milza in campo. Rischiai la vita, volevo smettere a 22 anni. Poi…”

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·5 Juni 2025
Emanuele Giaccherini, ex centrocampista della Nazionale, della Juventus e del Napoli, si è raccontato in una lunga intervista al podcast Centrocampo, ripercorrendo gli episodi più drammatici e significativi della sua carriera.
Uno su tutti: l’incidente quasi fatale che ha rischiato di mettere fine alla sua carriera prima ancora che iniziasse.
L’incidente: “Cinque ore con un’emorragia interna” «Sono diventato un calciatore professionista senza la milza», ha esordito Giaccherini. L’episodio risale ai tempi in cui militava negli allievi regionali del Bibbiena. Durante una partita contro la Sestese, uno scontro involontario con il portiere avversario gli causò un grave trauma interno.
«All’inizio pensarono fosse una costola rotta. Rimasi a bordo campo con dolori fortissimi, ma non fui portato subito in ospedale. Durante il viaggio di ritorno le fitte si fecero insopportabili. Una volta in ospedale, l’ecografia rivelò la gravità della situazione: la milza era spappolata e avevo un’emorragia interna. Fui operato d’urgenza».
Dopo l’intervento, la prima domanda non fu “come sto?”, ma: «Posso ancora giocare a calcio?»
La crisi al Cesena e il punto di svolta La sua carriera fu segnata anche da un momento di grande incertezza: «A 22 anni ero fuori rosa al Cesena dopo un prestito a Pavia. Pensai seriamente di smettere. Poi incontrai Pierpaolo Bisoli, che cambiò tutto. Grazie a lui ripartii e raggiunsi la Serie A, la Juventus e la Nazionale».
L’Europeo 2016: “Conte in lacrime, il pallonetto di Pellé fu un errore” Giaccherini fu tra i protagonisti dell’Italia agli Europei 2016, eliminata ai rigori dalla Germania. Ricorda in particolare l’errore di Pellé dagli undici metri: «Sbagliare può capitare, ma tentare un pallonetto contro Neuer, il miglior portiere del mondo insieme a Buffon, fu una scelta incomprensibile. In quei momenti non hai nulla da guadagnare e tutto da perdere».
E rivela: «Ho visto Conte piangere dopo l’eliminazione. Le lacrime di Barzagli erano le lacrime di tutti».
Il rapporto con il denaro e le radici Nel corso dell’intervista, l’ex centrocampista ha parlato anche della sua educazione finanziaria, maturata grazie alle sue origini umili: «I miei genitori erano operai. Hanno finito di pagare il mutuo solo pochi anni fa. Per questo do molto valore ai soldi».
Un episodio significativo: «Una volta persi più di 15mila euro al casinò di Montecarlo. Fu una lezione. Dal primo stipendio importante non comprai una macchina, ma un terreno per costruire la mia casa. Ho sempre investito in immobili e attività che potessero generare un guadagno nel tempo».