
Zerocinquantuno
·14 September 2025
Il Bologna ronza ma non punge mai, un Milan solido ed efficace si prende la vittoria: 1-0 a San Siro, decide Modric

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·14 September 2025
Si torna finalmente in campo dopo la sosta per gli impegni della Nazionali e il Bologna, che aveva salutato il campionato battendo 1-0 il Como, è di scena al Meazza contro il Milan, a quattro mesi esatti di distanza dalla finale di Coppa Italia vinta a Roma. Italiano deve fare i conti con le assenze di Casale, Holm, Immobile, Pobega e Sulemana, e cambia qualcosa rispetto allo spartito abituale disegnando un 4-1-4-1 con capitan Ferguson davanti alla difesa (in mezzo c’è Heggem di fianco a Lucumí), Fabbian e Freuler interni e Castro di punta, con Orsolini e Cambiaghi larghi sulle fasce. Allegri, orfano dei big Rafa Leao e Jashari, risponde proponendo un 3-5-1-1 pilotato in mediana da Modric, con Fofana e il nuovo acquisto Rabiot mezzali e Loftus-Cheek alle spalle del centravanti Gimenez. I rossoneri aggrediscono subito il match e nel primo quarto d’ora piantano le tende nella metà campo avversaria, impegnando anche Skorupski all’11’ tramite un destro secco di Gimenez dopo un’incursione di Loftus-Cheek. Al 15’, però, una fiammata rossoblù porta Cambiaghi a trovare il gol con una rasoiata da dentro l’area, ma l’arbitro Marcenaro annulla per fuorigioco. È comunque un segnale importante, e infatti via via il BFC prende coraggio e assume il controllo del match: al 21’, in particolare, Maignan deve mettere la mano su un velenoso tiro-cross di Orsolini, quindi il mancino a botta sicura dell’accorrente Lykogiannis viene sporcato sul fondo. Il Diavolo non ci sta, tre minuti più tardi un bello spunto di Estupiñan si chiude con un piattone a giro che scheggia il palo lontano. In seguito sono ancora gli ospiti a farsi preferire sul piano del possesso palla, ma proprio allo scadere i padroni di casa sfiorano il vantaggio con un colpo di nuca di Loftus-Cheek su corner di Modric che Gimenez devia sul palo. E così all’intervallo è 0-0, e tutto sommato va bene così. Il secondo tempo si apre con De Winter al posto dell’acciaccato Pavlovic e un copione abbastanza simile, col Bologna a fare la partita e il Milan pronto a ribaltare il fronte sfruttando la gamba di Rabiot e soci. All’11’ un altro problema in casa rossonera, perché Maignan lamenta un dolore al polpaccio ed è costretto a lasciare il posto a Terracciano. La squadra di Allegri però non si perde d’animo e al 14’ batte un colpo importante con Gimenez, il cui diagonale da posizione favorevole termina a lato di poco. Sono le prove del gol, che arriva al 16’: guizzo del solito Loftus-Cheek e imbeccata per Saelemaekers, il cui intelligente passaggio all’indietro viene trasformato in oro dall’eterno Modric, che fa secco Skorupski. Solo a quel punto Italiano modifica qualcosa, inserendo Bernardeschi e Miranda per Fabbian e Lykogiannis e tornando al consueto 4-2-3-1. Ma il Diavolo, ora sospinto da un pubblico in precedenza freddo, ha ormai il vento in poppa e va pure vicino al raddoppio: al 23’ botta del neo entrato Ricci e palo esterno, al 25’ mezzo miracolo in uscita bassa di Skorupski per fermare Gimenez, e al 38’ clamoroso errore dello stesso messicano a porta pressoché sguarnita dopo aver saltato il polacco. Nella mischia vengono gettati anche Odgaard, Dallinga e Rowe da un lato, Pulisic e Nkunku dall’altro, e al 41’ proprio l’ex Chelsea è il protagonista di un controverso episodio da moviola: lanciato a tu per tu con Skorupski, il francese viene toccato da Lucumí, cade in area, si rialza e all’apparenza viene sgambettato da Freuler. Per Marcenaro il secondo contatto è da rigore, per Fabbri e Paterna in sala VAR no, mentre l’intervento di Lucumí non viene preso in considerazione, e così i felsinei se la cavano e restano in vita. Ma è una vita grama, almeno stasera, perché il dato dei tiri nello specchio rimane piantato su un desolante zero e il risultato non cambia più: vince il Milan e c’è ben poco da recriminare, nonostante una corposa fase di gara controllata da un Bologna che però non è mai riuscito a rendersi pericoloso. La sensazione è che soprattutto sul piano del ritmo e dell’imprevedibilità offensiva ci sia ancora tanto lavoro da fare, al fine di valorizzare prestazioni interessanti ma al momento incomplete, proprio come nel match d’esordio all’Olimpico. Fiducia e niente drammi, siamo solo all’inizio e le soluzioni per migliorare, tra volti nuovi da inserire e vecchie certezze da recuperare, non mancano.