Juventusnews24
·21 Oktober 2025
Juventus (Tuttosport): Comolli e Tudor a colloquio con la squadra, fatta questa richiesta senza mezzi termini. Ribadita fiducia al tecnico fino al Derby

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Quello vissuto ieri alla Continassa non è stato un giorno come gli altri. Dopo la disastrosa sconfitta di Como, il confronto andato in scena non è stato il solito debriefing post-partita per analizzare le scelte o le condizioni fisiche. Stavolta i toni sono stati “più fermi” e le intenzioni diverse, in un clima che ha certificato la confusione che aleggiava da tempo, mascherata in precedenza solo da pareggi o rimonte.
Nonostante il KO del Sinigaglia, la sensazione è che Tudor abbia ancora la squadra in mano, e proprio dal sentimento d’unione del gruppo si è scelto di ripartire. Il primo a prendere la parola è stato Damien Comolli, direttore generale e futuro amministratore delegato. L’ha fatto parlando ai calciatori “senza mezzi termini”, con una richiesta chiara: maggiore responsabilità, vista la delicatezza del momento.
Subito dopo è toccato all’allenatore. Igor Tudor, spesso protettivo e comprensivo con i suoi, stavolta non lo è stato. Ha colto l’occasione per analizzare nel dettaglio gli errori e, soprattutto, per “inchiodare al muro i difetti di atteggiamento” che non intende più tollerare, a partire dalla sfida di domani a Madrid. A riportarlo è Tuttosport.
L’incrocio con il Real, tuttavia, non decreterà il futuro della guida tecnica. Questo è emerso nel terzo e più atteso confronto di giornata, quello tra la dirigenza e Tudor. Al tecnico croato è stata ribadita la fiducia sull’operato e sulle idee di calcio, ma è stato anche sottolineato l’inevitabile “bisogno di rafforzarla con i risultati”.
Se Madrid è considerata una tappa a sé (impossibile pretendere la vittoria al Bernabeu), le prossime gare di campionato rischiano di farsi decisive. Il futuro di Igor Tudor è “fondamentalmente appigliato” alle partite con Lazio, Udinese e Cremonese. Da queste tre sfide la società si aspetta il massimo per rilanciarsi in vista delle gare decisive con Sporting (in Champions) e Torino. Si tratta di una “scialuppa di salvataggio”: Tudor avrà tre settimane per raddrizzare la baracca.
Sullo sfondo, resta l’animo inquieto di Igor, che “si sente più solo, e per questo meno sicuro”, stretto tra le incomprensioni sul mercato e le scelte tattiche. Paradossalmente, però, Tudor considera la trasferta di Madrid “una buona notizia”: una partita che non ha bisogno di motivazioni e che condannerà i calciatori a una “responsabilità fondamentalmente necessaria”.
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