Juventus Women, senatrici a vita. Non solo riconoscenza, perché il club rinnova le veterane ad oltranza? | OneFootball

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·6 November 2025

Juventus Women, senatrici a vita. Non solo riconoscenza, perché il club rinnova le veterane ad oltranza?

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Juventus Women, senatrici a vita. Non solo riconoscenza, perché il club rinnova le veterane ad oltranza? Bonansea ha prolungato fino al 2027

Nella sua conferenza di presentazione Canzi disse che la parola ‘senatrici’ non gli piaceva. Era già stato messo al corrente su tutto: le scelte ‘comode’ di Montemurro, qualche sgradito personalismo, il rischio che Lehmann potesse creare degli scompensi interni. Meglio azzerare tutto e parlare solo di ‘giocatrici’: niente gerarchie, niente sovrastrutture pericolose. Nessuna sul piedistallo: per questo la fascia finì – attraverso l’escamotage delle presenze – sul braccio di Caruso (con Gama infortunata, un modo per non darla realmente a nessuna). La scelta ha creato diversi imbarazzi nello spogliatoio ma alla fine si è rivelata benefica per il collettivo. Spazio alla meritocrazia… Non a caso emerse l’umiltà di Cantore. Un anno dopo la Juventus Women, forse toccata dall’addio delle due giocatrici citate e rassicurata dalle veterane, ha deciso di legittimare nuovamente quelle gerarchie. Da zero a quattro capitane, la stagione è partita così: Rosucci e tre vice (Bonasea, Salvai e Girelli)… Le senatrici


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Queste ultime continuano a imperversare, come se il tempo che passa fosse un dettaglio trascurabile. Hanno attraversato periodi difficili e di calo per cui sono state criticate, ora sono nel risorgimento e quindi vengono esaltate. Ostinate e decisive, speciali sicuramente: sfruttano cuore, grande personalità, ottime doti e un calcio femminile che in Italia fatica ad evolversi. Forse andranno avanti per altri 10 anni, forse per tutta la vita: ormai è inutile fare previsioni. Certo è invece che la Juventus Women continui ad assecondare e incoraggiare questa loro longevità: l’ultima prova è il rinnovo di Barbara Bonansea fino al 2027, scattata l’opzione inserita nell’accordo stilato pochi mesi fa. 

I MOTIVI – Alla base di tutto c’è sicuramente una sincera riconoscenza. Braghin due anni fa disse: «Finché sarò alla Juve, se lo vorranno, queste giocatrici avranno sempre un contratto». Forse già allora immaginava che avrebbe salutato il club prima di loro. SB riconosce a ciascuna di queste ragazze un ruolo fondamentale nel ciclo bianconero e dà grande valore ai legami umani. Ciò non significa che il contratto di alcune di queste giocatrici – negli anni – non sia stato rivisto al ribasso, proporzionalmente al contributo in campo.

Come è stato con Gama (addio gestito perfettamente grazie all’intelligenza di ambo le parti) l’augurio è che la futuribile fine del rapporto possa essere naturale. Quel giorno per le capitane di oggi sembra però ancora lontano perché continuano a determinare positivamente in campo. Proprio Bonansea, pur con le usuali esasperazioni che andrebbero in qualche modo limitate, è stata una delle giocatrici più decisive nella scorsa stagione e nell’avvio di quella corrente. È indispensabile per Canzi, anche perché l’unica nella rosa con determinate caratteristiche (ma questo è un altro discorso). Salvai sta performando ai massimi livelli, Girelli e Rosucci vivono un momento di parziale appannamento ma è intuibile che torneranno alla ribalta per il discorso di cui sopra. 

Il ruolo delle veterane travalica però i confini del rettangolo di gioco. Nell’idea della società sono le custodi della juventinità, incaricate di trasmettere mentalità vincente, dedizione alla causa e attaccamento alla maglia alle nuove ed alle giovani, che in loro vedono dei modelli affermati da imitare. Il passaggio di questa identità è considerato uno degli ingredienti fondamentali per la continuità della vittoria (sempre almeno un trofeo in 9 anni). C’è poi un discorso meno romantico ma ugualmente stringente: il regolamento delle liste impone la disposizione in rosa di un certo numero di giocatrici italiane e, guardandosi intorno, si fa davvero fatica a trovare delle alternative all’altezza.

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