KDB, basta stampelle: il belga ignora le polemiche web e prepara il rientro | OneFootball

C’è un fantasma che si aggira sui feed dei tifosi azzurri, ed è quello di Kevin De Bruyne. Mentre la città è ancora ebbra di gioia per la conquista della Supercoppa Italiana, una domanda serpeggia tra i commenti e le chat dei supporter: che fine ha fatto il Re? La questione non è tecnica – l’infortunio è noto – ma emotiva. Il “mutismo” social del campione belga, che non ha dedicato nemmeno una storia o un post alla vittoria dei compagni, ha creato una frattura virtuale con una piazza che vive di passioni assolute.

Napoli, l’enigma De Bruyne: niente auguri social per la Supercoppa, i tifosi s’interrogano sul silenzio del belga

Sembra passata un’era geologica da quel rigore segnato contro l’Inter a fine ottobre, l’ultimo atto prima del crac muscolare. Fino ad allora, il rapporto era stato viscerale: le nozze in Costiera, l’intesa perfetta con Hojlund, l’amicizia con i “vicini” McTominay. Kevin sembrava un napoletano acquisito. Oggi, però, quel legame sembra sospeso. L’ultimo segnale di vita digitale risale all’8 dicembre, una dedica alla moglie. Ed è proprio lì, sotto quella foto, che si è consumata la protesta. Niente insulti, come evidenzia La Gazzetta dello Sport, ma tanta amarezza: “Nemmeno un applauso per la squadra?”, chiedono in molti. Il timore irrazionale dei tifosi è che dietro questo distacco pubblico si celi un malessere più profondo, una sorta di freddezza subentrata dopo l’operazione ad Anversa.

La realtà, fortunatamente per il Napoli, è molto più pragmatica e meno romanzata. Il silenzio di De Bruyne non è disinteresse, ma focalizzazione totale. Chi gli sta vicino descrive un professionista ossessionato dal recupero, che ha scelto il basso profilo per concentrarsi esclusivamente sulla riatletizzazione. Niente distrazioni, niente vetrine: solo sudore e fisioterapia. Le notizie che arrivano dal Belgio, d’altronde, sono le uniche che contano davvero: De Bruyne ha abbandonato le stampelle da qualche giorno. L’iter procede senza intoppi, sotto la supervisione a distanza del dottor Canonico (che era volato in Belgio per l’intervento). Il “social detox” sta per finire, ma soprattutto sta per finire l’esilio fisico. L’agenda è già scritta: il rientro a Napoli è previsto per la metà di gennaio. Una volta atterrato a Capodichino, KDB riprenderà il lavoro quotidiano al Training Center per accorciare i tempi e tornare a essere decisivo in campo. Lì, sul prato verde, non serviranno like o commenti per ricucire lo strappo: basterà un assist dei suoi per far dimenticare a tutti questo silenzio invernale.

Andrea Alati