PianetaSerieB
·1 Agustus 2025
🔎 La sofferenza sui piazzati, Fredberg corrucciato e il grande ritorno di Coda: luci e ombre della seconda amichevole della Sampdoria

In partnership with
Yahoo sportsPianetaSerieB
·1 Agustus 2025
Buona anche la seconda per la Sampdoria di Massimo Donati che, seppur non brillando e senza regalare un gioco da stropicciarsi gli occhi, riesce comunque ad avere ragione del Sant’Angelo nell’ultima amichevole prevista per il ritiro camuno di Temù-Ponte di Legno. Al termine delle ostilità ne viene fuori un 3-1 senza infamia e senza lode, che porta a due su due il primo parziale bottino del nuovo corso blucerchiato; certamente gli avversari erano molto modesti ma, vedendo i risultati a sorpresa capitati ad altre squadre di Serie B (vedi il Pescara ad esempio), diciamo che in altri campi si è visto di peggio. Noi di Pianeta Serie B, dopo essere stati presenti alla gara con la Nuova Camunia, abbiamo assistito anche a questo match in tribuna stampa.
Ovviamente i risultati di queste prime uscite lasciano il tempo che trovano, soprattutto per chi ha optato per il cambio di guida tecnica e deve ancora assimilare appieno i nuovi dettami. Per la Sampdoria, però, era fondamentale partire senza scivoloni, ed è stato anche per questo motivo che non si è rischiato andando subito ad affrontare avversari più illustri della Serie D. Banalmente, si vuole evitare di creare un caso prima ancora che ne esista uno: il recente passato pesa ancora, enormemente, e un eventuale passo falso avrebbe potuto far scattare inutilmente un allarme precoce e deleterio per un ambiente già abbastanza saturo di problemi e punti di domanda.
Ma che indicazioni ci ha lasciato questa seconda amichevole? Che Donati ha voluto dare continuità agli interpreti provati dal primo minuto domenica scorsa (gli unici cambi di formazione sono stati Depaoli per Venuti e Coda per Tutino), provando però, questa volta, il 4-2-3-1. Il modulo, in realtà, si è dimostrato una piccola variante del 4-3-1-2 provato contro la Nuova Camunia: i compiti assegnati ai giocatori erano più o meno gli stessi, così come i movimenti e i principi chiave. Le uniche eccezioni sono state Bellemo, provato più basso e quasi sulla stessa linea di Ricci, e Sekulov, che ha agito molto più largo sulla fascia destra. Al mediano classe 1995 va data una nota di merito, in quanto autore di un’ottima prova in cui ha spiccato in fase di interdizione. Passo indietro rispetto alla doppietta di cinque giorni fa, invece, per l’ex Juventus, apparso sottotono e impreciso. E se alla prima il giudizio di Meulensteen è stato volutamente lasciato sospeso, ora non ci si può esimere dal trasformarlo in negativo: usato come trequartista è sembrato un pesce fuor d’acqua, e lo si evince dal misero numero di palloni toccati. Troppo, troppo evanescente.
C’è anche spazio per alcune promozioni a pieni voti: altra prova convincente di Benedetti, che pare molto a suo agio nel ruolo ibrido di mezzala sinistra-esterno. Convincente così come Riccio, che ha riconfermato solidità e consapevolezza malgrado la giovane età; la ciliegina sulla torta del suo ritiro è stato uno splendido tiro al volo dalla distanza valso il parziale 2-1. Ritorna in grande stile anche Massimo Coda con la specialità della casa, ovvero il gol; il primo centro è un colpo di testa da opportunista, mentre il secondo è un chirurgico calcio di rigore. Il capocannoniere all-time della Serie B deve togliersi ancora della ruggine nelle movenze, un po’ goffe e macchinose, ma diciamo che finché timbra il cartellino importa il giusto. Nonostante la buona volontà, per ora non si sblocca Gennaro Tutino, che fallisce pure un calcio di rigore nel corso del secondo tempo. Si è rivisto nel finale anche Antonino La Gumina per un breve spezzone di partita; ma il suo futuro, con tutta probabilità, non sarà in blucerchiato.
Durante la prima uscita il problema non era emerso in maniera marcata, soprattutto per pochezza di situazioni affrontate. La sfida con il Sant’Angelo, al contrario, ha messo a nudo tutte le fragilità della Sampdoria nella difesa dei calci piazzati. Non a caso, la rete del momentaneo pareggio è arrivata grazie ad un colpo di testa da calcio d’angolo; Dioh ha anticipato tutti sul primo palo e buonanotte ai sognatori. Pochi minuti più tardi il copione è similare, e solo la reattività di Ghidotti impedisce la doppia frittata in a row. Faccioli, il responsabile designato, può sbracciarsi finché vuole, richiamare, scervellarsi su possibili contromosse; la verità è che, quando si soffre così tremendamente contro avversari sottocategoria, non è una questione di posizionamento o di correnti di pensiero zona-uomo, bensì di testa e concentrazione. La criticità va poi estesa ai duelli aerei in generale; più volte si è visto il difensore Diop svettare in testa ai centrali blucerchiati, incapaci di trovare la maniera di contrastarlo. E se questi grattacapi ce li hai con Diop, che non è esattamente Sergio Ramos (senza nulla togliere ad uno dei migliori della gara), allora chissà cosa potrebbe accadere in campionato senza le adeguate contromisure.
Il mantenimento della concentrazione è uno dei tasti su cui dovrà battere Donati in queste settimane: il calo nella seconda frazione in questo particolare aspetto è stato troppo vistoso, e ha portato il Sant’Angelo addirittura a colpire un palo. Chissà se avranno parlato anche di questo Donati e Fredberg al termine della sfida; potrebbe essere dato che, nel dialogo finale con il mister, il nuovo CEO ha alternato momenti di calma a movenze agitate e un’espressione corrucciata. I tifosi doriani, presenti in buon numero malgrado fosse giovedì, hanno deciso di non contestare nessuno a differenza di domenica, nemmeno il tanto odiato dirigente Alessandro Messina.
Il bilancio complessivo del ritiro di Temù non può che essere positivo: Donati sta cercando di inculcare il proprio credo senza esagerare e, soprattutto, senza affrettare i tempi. I segnali generali sono convincenti, ma si sono presentati dei campanelli d’allarme che, se abbandonati a sé stessi, potrebbero trasformarsi potenzialmente in un incendio incontrollabile. Ora, però, la palla passa inevitabilmente alla società: la rosa è oggettivamente incompleta e va ultimata al più presto. A dire il vero è già tardi, visto che mancano solo 20 giorni all’inizio del campionato. Il presidente Manfredi, alla presentazione dei calendari di Serie B, ha parlato della scorsa stagione come di una “lezione da imparare”: se però Donati non verrà supportato e messo nelle migliori condizioni significherà che, al contrario, non si sarà imparato nulla. Solo non è detto che stavolta ci sia un Brescia di turno a salvare baracca e burattini.
Langsung
Langsung
Langsung
Langsung