La storia dei derby nerazzurri in 10 foto | OneFootball

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·20 November 2025

La storia dei derby nerazzurri in 10 foto

Gambar artikel:La storia dei derby nerazzurri in 10 foto

Benito Lorenzi | Inter-Milan 1-0, 6 ottobre 1957

La foto precisa del momento non esiste. Anche perché, nel parapiglia finale negli spogliatoi, al fotografo Celso Battaia ruppero addirittura il flash. Benito Lorenzi, per tutti, per noi nerazzurri, ‘Veleno’. Inter-Milan 1-0, nerazzurri avanti grazie a un rigore procurato da Lorenzi e segnato da Vincenzi. Nel finale, l’arbitro Concetto Lo Bello assegna un rigore al Milan. Lorenzi si avvicina alla panchina, chiede da bere, riceve mezzo limone. E lì, il genio si attiva. Quel mezzo limone viene piazzato sotto al pallone, sugli spalti si sbracciano, provano ad avvisare Cucchiaroni che non si accorge, riconcorsa, tiro, il pallone si impenna, alto. Finisce il derby, iniziano i colpi proibiti. Vince l’Inter, un derby al Veleno.


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Sandro Mazzola | Inter-Milan 2-0, 7 marzo 1971

Nel 1980 Paolo Rosi, commentando l’impresa di Pietro Mennea a Mosca, scandì una telecronaca che poteva essere perfetta per il campionato 1970/1971 dell’Inter: “Recupera, recupera, recupera, recupera e vince!”. Una rimonta entusiasmante, con Invernizzi alla guida. E quel derby fu il colpo più pesante: Milan avanti di 3 punti, Inter decisissima a mettersi a un punto. Corso, col sinistro morbido su punizione. Poi Sandrino, di testa, maglia numero 10 e fascia di capitano, corre via, braccia alzate. Recupera l’Inter, che trionferà.


Evaristo Beccalossi | Inter-Milan 2-0, 28 ottobre 1979

Il calciatore è troppo tecnico per quel campo pesante. Il classico mancino tutto estro che non può incidere in una sfida del genere, su quel terreno di gioco. Come? Il numero 10 in questione è Evaristo Beccalossi? Cambia tutto. Uno dei sinistri più benedetti del calcio italiano che decide un derby, e che derby, con una doppietta di destro. Il primo gol è una carezza, ma anche uno schiaffo. Una torsione di corpo e piede, sul cross di Pasinato, al volo, a eludere l’intervento della difesa, a insaccare. Come nella ripresa, un comodo appoggio. 2-0, l’Inter vince. E vincerà, pochi mesi più tardi, lo Scudetto.


Nicola Berti | Inter-Milan 1-1, 10 aprile 1993

Ci son gol che durano un lampo, altri, minuti interminabili. No, non per il VAR, che ha dilatato attese, diluito o acuito gioie. Quattro minuti, più che un gol, un racconto. Lo ha sempre descritto così, in prima persona, il protagonista. Ovviamente, Nicola Berti. L’uomo derby per eccellenza, il più idolatrato e il più temuto, il più bersagliato. Baruffe in campo, schermaglie, un calcio di punizione conquistato, le proteste, gli insulti dagli spalti. Poi la promessa: “Adesso vi faccio gol”. Il cross arriva, Nicolino stacca di testa, fa gol, impazzisce. Quattro minuti, dall’azione, al fallo, al gol, al delirio, all’esultanza.


Adriano | Inter-Milan 3-2, 11 dicembre 2005

Dieci derby di fila senza vittorie nerazzurre. Una eternità, una eternità che sembrava prolungarsi, ancora una volta. Il colpo di testa di Stam aveva fissato un 2-2 fastidioso. Però i derby non finiscono mai. Saltare più in alto, anche con la fatica, anche contro il cronometro. Adriano Leite Ribeiro lo fa, in pieno recupero, sul corner di Veron. Sale in cielo, si staglia, sembra galleggiare. Sotto di lui, Vieri prova a staccare, non riesce. È sovrastato, il colpo di testa è perfetto. 3-2, un urlo incredibile, la maglia utilizzata come bandiera. Adrianoooooooooo!


Esteban Cambiasso | Inter-Milan 2-1, 23 dicembre 2007

Qualcuno preferisce la Vigilia di Natale al Natale stesso. Perché l’aria magica si fa intensa, l’attesa per quel giorno inseguito per settimane tra luci, regali e commissioni sta per finire. Anche l’anti-vigilia, però, non scherza: “Domani è la vigilia di Natale!”. Andare a dormire, quella sera, è quasi sempre dolce e consolante. Se poi, sotto le coperte, ti infili dopo aver vinto il derby di Milano, in casa, in rimonta, con il gol vittoria sotto alla Nord, non puoi classificarlo diversamente se non “una delle vigilie più belle di sempre”. Milan avanti con Pirlo, poi Cruz, poi… Cambiasso. Un’esplosione, sotto ai tifosi, un delirio collettivo. L’ennesima dimostrazione di forza nerazzurra.


Diego Milito | Inter-Milan 2-0, 24 gennaio 2010

Una foto, potrebbero essere cento. Un momento, lo riviviamo identico da anni. Anche quando si è ripresentato, nello stesso luogo, nello stesso modo. Sembrava di essere di nuovo lì, la palla condotta verso l’area, uno sguardo fugace al portiere, il sinistro incrociato, la corsa matta e sfrenata. Un gol, non solo. Una spinta, in una partita destinata a diventare leggenda: l’inferiorità numerica, il doppio vantaggio, la doppia inferiorità numerica, il volo di Julio Cesar sul rigore di Ronaldinho a blindare il 2-0. Diego Milito, il Principe del Bernal, il Principe di Milano.


Mauro Icardi | Inter-Milan 1-0, 21 ottobre 2018

Corre il cronometro, e nessuno sa quando si fermerà. Lo sa l’arbitro, non il pubblico dello stadio. Quando il quarto uomo alza la lavagnetta e indica il recupero, ecco che invece di scorrere, il tempo dentro allo stadio assume connotati imprevedibili. Sembra scappare via velocissimo, a volte. Diventa interminabile, delle altre. Nessuno sa, però, quando arriverà il triplice fischio, perché il tabellone segna 90:00, non continua a correre. Quanto manca? Non si sa. Ma Matias Vecino fa in tempo a contendere un pallone sulla destra e a mandarlo in area, alto, bello, tagliente. Mauro Icardi sente l’odore della palla, ci va di testa, batte Donnarumma. Segna, l’Inter vince, il recupero è finito, il Derby è dell’Inter.

Lautaro Martinez | Inter-Milan 1-0, 16 maggio 2023

Un’Inter determinata e bella da vedere trova nel doppio derby di Champions League il proprio compimento. Nella semifinale d’andata, i primi minuti di furia e geometria aprono la porta del sogno: al 7' Calhanoglu su calcio d'angolo pennella la palla nel cuore dell'area dove Dzeko si crea lo spazio e di sinistro al volo scolpisce il primo gol. Passano pochi minuti e Dimarco dalla sinistra serve al centro per Lautaro che con un velo magico lascia spazio a Mkhitaryan, il quale si inserisce e raddoppia come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Nel ritorno, San Siro vibra e il Milan prova a riapparire con Leao, ma l’Inter lo contiene con quella calma da squadra che sa già come finirà. E infatti finisce con Lautaro, il capitano, che al 74’ chiude i conti, quasi con dolcezza feroce. Gli ultimi minuti sono un abbraccio collettivo, una città sospesa, un’Inter che torna maestosa dove voleva tornare: in finale di Champions. Tutto semplice, tutto enorme. Tutto nerazzurro.

La Seconda Stella | Milan-Inter 1-2, 22 aprile 2024

Una notte che sembra scritta da un destino antichissimo: San Siro bagnato, una bandiera enorme con due stelle che domina il prato, e l’Inter che prende possesso della città. Il derby finisce, lasciando spazio alla festa dei nuovi Campioni d’Italia.

L’Inter è bella da guardare: spavalda, sicura. Al 18’ Dimarco mette al centro da corner, Mkhitaryan fa da sponda e Acerbi trova il gol che fa da apripista al trionfo nerazzurro. Thuram nella ripresa chiude i conti. Festeggia a fine gara un gruppo che ha costruito uno scudetto gigantesco, punto dopo punto.

Il finale si increspa, nervi, espulsioni, gol dei rossoneri e qualche scintilla, ma nulla scalfisce la superiorità nerazzurra. E quando tutto si placa, resta solo il boato: la Seconda Stella è cucita, il derby è di nuovo vinto, Milano è nerazzurra.

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