⚠️ L’allarme di Gozzi: “Il calcio italiano rischia di esplodere: serve una B a 18! Entella come il Barça, siamo molto più di un club” | OneFootball

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·31 Oktober 2025

⚠️ L’allarme di Gozzi: “Il calcio italiano rischia di esplodere: serve una B a 18! Entella come il Barça, siamo molto più di un club”

Gambar artikel:⚠️ L’allarme di Gozzi: “Il calcio italiano rischia di esplodere: serve una B a 18! Entella come il Barça, siamo molto più di un club”

Antonio Gozzi, numero uno della Virtus Entella, ha rilasciato una corposa intervista sulle colonne de Il Secolo XIX soffermandosi anche un sistema calcio italiano sempre meno sostenibile.


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Ecco alcuni dei passaggi salienti:

“Il nostro calcio, tra Serie A e B, ha perso 5 miliardi di euro negli ultimi 5 anni. Si può andare avanti così? No, non regge. E bisogna capire come renderlo sostenibile. C’è un calcio che va sempre più verso la dimensione europea, con 5 o 6 società italiane. Il resto appartiene a un altro mondo, che regala spettacolo a suo modo”.

“È evidente che vada fatto qualcosa, riflettiamoci: A e B a 18 club e C a 40, ingaggi troppo alti, settori giovanili in B e C, giovani in campo come obbligo remunerato. L’Entella nel suo piccolo è un supereroe in un calcio che ha un lato oscuro della forza. Mi sento di adottare il motto del Barcellona: “Més que un club” (“più di un club”), grazie ad asilo nido, liceo sportivo, giovanili, impegno sociale”.

“La Serie B perde 200 milioni a stagione, in media circa 10 per club. Anche se c’è chi, come l’Entella, fa meglio sotto questo punto di vista: questo vuol dire che alcune società registrano un rosso anche di 15. Poi in Serie A club come Genoa e potenzialmente Sampdoria possono prenderne 40 dai diritti tv. C’è chi fa quadrare le cose come i De Laurentiis e i Percassi o chi fa un certo tipo di calcio di mestiere come accade a Empoli”.

“Qual è il modello di business dei fondi stranieri? Non lo capisco. All’inizio pensavo a un richiamo da parte delle città d’arte dove sviluppare calcio e affari. Capisco Commisso a Firenze che è un po’ come l’emigrante che ritorna a casa o gli Hartono a Como, ma gli altri? Abbiamo visto anche a Genova come molti arrivino e se ne vadano. L’esempio è di 777 Partners. Ora c’è Sucu che non ho ancora conosciuto. E la Samp tra Manfredi e investitori stranieri. In queste situazioni spesso non sai chi siano e chi decida ma, soprattutto, perché lo facciano. Perché perdere decine di milioni all’anno? Questi modelli, alla lunga, rischiano di esplodere”.

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