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·4 November 2025

Lautaro Inter, è lui il trascinatore anche senza gol: per Chivu è imprescindibile

Gambar artikel:Lautaro Inter, è lui il trascinatore anche senza gol: per Chivu è imprescindibile

Lautaro Inter, le ultime sulle condizioni del capitano nerazzurro in vista delle prossime sfide di Serie A e Champions League. Tutti i dettagli

Lautaro Martinez è a secco da qualche partita, ma il suo apporto in termini di corsa, sacrificio e leadership non è mai mancato. Il capitano dell’Inter, che sta attraversando una fase di inefficacia realizzativa, è il perno che trascina la squadra anche nei momenti più complicati, mostrando un impegno e una determinazione che vanno ben oltre il semplice gol.

Da quattro giornate di campionato, Lautaro non segna, un’anomalia che difficilmente accade. Eppure, nessuno all’Inter mette in discussione la sua centralità nel progetto nerazzurro, tanto meno il suo ruolo di capitano. Il Toro, infatti, continua a essere il punto di riferimento in attacco e nonostante il digiuno, il suo valore resta intatto. La sua prestazione di due settimane fa a Bruxelles, dove ha mostrato un’immensa voglia di vincere e trascinare la squadra in Champions, è stata un esempio di attaccamento alla maglia. In una delle ultime partite, per esempio, dopo un autogol fortunato della squadra avversaria, Lautaro è stato il primo a esultare, dimostrando un coinvolgimento totale. Si è girato verso i tifosi, urlando e arringandoli con entusiasmo, come se fosse stato lui a segnare. Segnali chiari di una leadership che non si limita al gioco, ma che si manifesta in ogni aspetto del suo impegno in campo.


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Il capitano dell’Inter sta pagando anche lo stress di un periodo intenso. Dal 27 settembre, quando ha superato i problemi alla schiena, Lautaro ha giocato senza sosta, alternando le partite con l’Inter in Serie A e Champions e con la nazione argentina. Non solo, Lautaro è l’unico giocatore, insieme a Alessandro Bastoni, a essere stato sempre scelto nella formazione titolare nelle ultime otto partite. Questo rendimento continuo merita sicuramente una certa comprensione, soprattutto considerando il suo impegno costante.

Il rendimento sottoporta di Lautaro è calato, ma non c’è motivo di allarmarsi. Questo periodo di flessione non è che un’anomalia statistica, e il “Toro” tornerà sicuramente a segnare. Nel 2025, in Champions League, Lautaro è stato uno degli attaccanti più prolifici con 11 gol, gli stessi di Harry Kane, uno dei bomber più temibili al mondo. Finora, in questa stagione, ha segnato 3 gol, con una media di un gol ogni 42 minuti giocati. Questi numeri dimostrano che Lautaro è sempre una minaccia per qualsiasi difesa.

Nel prossimo match di Champions, contro il Kairat di Almaty, Lautaro avrà l’opportunità di tornare a brillare, con l’obiettivo di migliorare ulteriormente i suoi numeri. Tuttavia, se Cristian Chivu decidesse di lasciarlo in panchina, non sarebbe per punirlo, ma per proteggerlo, gestendo al meglio le sue energie in vista della partita successiva in campionato, contro la Lazio a San Siro. Un match che promette di essere fondamentale per il futuro della stagione nerazzurra.

A 28 anni, Lautaro è diventato una figura imprescindibile nell’Inter, non solo per la sua capacità di segnare, ma anche per la sua leadership e il suo carisma. In questo, è un punto di riferimento per i giovani attaccanti come Bonny e Pio Esposito, che lo osservano e imparano da lui ogni giorno in allenamento. Lautaro non ha mai nascosto di volersi affermare come guida per le nuove leve, come fece lui stesso quando arrivò in Italia a 21 anni, pronto a imparare e a mettersi in gioco. Oggi, invece, è lui a fare da guida, condividendo il suo sapere con i giovani, spronandoli a crescere e ad affrontare con ambizione le sfide che li attendono.

Il feeling con Chivu è solido e profondo, un legame che va oltre le difficoltà, come quelle attuali. La leadership di Lautaro, la sua capacità di non farsi abbattere dai momenti di difficoltà e il suo impegno costante sono gli aspetti che lo rendono un capitano insostituibile. Non importa se il gol tarda ad arrivare: Lautaro è sempre lì, pronto a guidare l’Inter.

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