Calcionews24
·9 Januari 2025
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Claudio Lotito fuori dal senato ha parlato ai giornalisti presenti della situazione della Lazio, dal mercato al derby perso dai biancocelesti. Di seguito le sue parole.
MERCATO – «Si festeggerà avendo, prima di tutto, la consapevolezza di aver preso una società che oltre vent’anni fa era tecnicamente fallita e oggi mi pare ha una prospettiva completamente diversa e soprattutto adesso sta costruendo l’academy e ha presentato il progetto dello stadio e quindi diciamo è un valore assoluto dal punto di vista di quelle che sono le prospettive del club in termini di certezze risultati, sportivi e economici. Mercato? Non è una questione di nomi, non facciamo la collezione delle figurine panini. Facciamo quello che serve compatibilmente con quelle che sono le risorse a disposizione. Stiamo facendo le cose senza ricorrere al credito. Indice di liquidità? Abbiamo un problema tecnico, dobbiamo fare le cose con equilibrio. Gli spogliatoi hanno degli equilibri che non vanno snaturati. Conta avere la persona in funzione alle necessità e non il nome. Creare le condizioni di spirito di gruppo, umiltà e sacrificio. Tutti per uno e uno per tutti. La ferocia agonistica si acquista con la consapevolezza di appartenere a un grande club. La Lazio è diventata un punto di arrivo e non di partenza. Se arriverà qualcuno? Vedremo, tutto è possibile».
DERBY – «I primi 20’ non abbiamo avuto la concentrazione dovuta, poi chi l’ha vista ha notato che era a senso unico. Nel calcio vieni punito se non sei concentrato. Poi abbiamo avuto anche tante occasioni che abbiamo sprecato, ma non significa che la prestazione nel suo complesso ha rilevato un posizionamento sportivo superiore al risultato. Il campo troppo spesso non è garantista delle qualità e dei meriti consumati nella prestazione. Giustamente siamo andati sotto e si sono messi dietro la metà campo. Non mi è piaciuto l’atteggiamento, quando stavamo andando in porta, di buttare il pallone. Non accade manco in prima categoria. Se ho parlato con Castellanos dopo il rosso? Da me esistono delle regole, le persone devono essere conformi ai dettami che cerco di inculcare e non a caso, nell’academy, verrà eretta anche una chiesa. Teniamo ai valori e al rispetto delle regole, il calcio ha l’obbligo di essere un punto di riferimento in tal senso. Non dobbiamo dimenticare e relegare lo sport solo al risultato sportivo e economico, deve essere didascalico e moralizzatore».