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·19 September 2025
Luis Alberto: “La Lazio ha sbagliato tanto. È subentrata gente che non capisce di calcio”

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·19 September 2025
Luis Alberto, a pochi giorni da Lazio-Roma, ha rilasciato un’intervista a Il Messaggero.
Ha vinto 5 derby segnando 3 gol. Com’era l’attesa?
“Pazzesca. I tifosi in quella settimana cambiano faccia, sbagliano anche a lavoro talmente sono distratti. In più so anche l’impegno che ci mette la curva per quelle meravigliose scenografie. Il tifoso laziale è diverso dagli altri: la fede per la Lazio viene prima di tutto”.
I migliori ricordi nelle stracittadine?
“Direi la doppietta nel 3-0 del 15 gennaio 2021, peccato solo per lo stadio vuoto causa Covid. Poi il primo con Sarri, il 3-2 in cui segnano Sergej, Pedro e Felipe”.
Ce n’è un altro per il quale lei è celebre…
“Quello del ‘Se hanno sentido enc…’ (ride, ndc). Ero contento non per la vittoria in sé, ma proprio per come andò. Loro avevano parlato tanto prima e alla fine erano tutti impazziti. Rimarrà nella storia per sempre”.
Con Sarri è stato odi et amo…
“Perché abbiamo un carattere simile, ma come in tutte le relazioni sane abbiamo preso la strada giusta”.
Durante la pausa per il Mondiale 2022 stava per lasciare la Lazio: cosa successe?
“Volevo andare via perché non trovavo continuità, ma quando ho comunicato il mio pensiero Sarri mi ha risposto: ‘Tu non vai da nessuna parte. Per come ti stai allenando la formazione sarà Luis Alberto più altri dieci’. E così fu”.
E invece nell’estate del 2023?
“Lì dipendeva tutto dal rinnovo. Ogni giorno cambiavano le carte in tavola, ma il mister è sempre stato dalla mia parte”.
Che ne pensa del suo ritorno a Formello?
“Sarri deve avere determinati giocatori per fare il proprio calcio. Ha trovato una squadra costruita per un altro tecnico e senza poter fare acquisti. Però lui è un maestro e di sicuro troverà un modo per cambiare qualcosa in base al gruppo che ha, ma i giocatori dovranno mettersi a disposizione”.
“Per un nuovo allenatore è difficile, io sarei arrabbiato, ma tanto sia per il tecnico che i tifosi sarebbe una guerra persa. Si può solo attendere gennaio”.
Con la dirigenza invece l’amore non è mai sbocciato…
“Ha sbagliato tante cose. Secondo me i tre momenti cruciali sono stati l’addio di Inzaghi, quello di Tare e infine quello di Sarri. Lì si era capito che non si sarebbe andati da nessuna parte. In più quando subentra gente che non ci capisce tanto di calcio diventa difficile e ora lo sarà ancora di più”.
Sente ancora qualcuno?
“Patric, che sta in un momento buio, Gila e Pedro. Poi Zaccagni, con cui in estate mi sono visto a Ibiza, mentre Cataldi l’ho visto a maggio a Roma insieme ai magazzinieri e i team manager. Roma è la mia seconda casa e chissà se un giorno non diventerà la prima (ride, ndc)”.
Ora alla Roma c’è Gasperini. Che derby si aspetta?
“Le partite con la sua Atalanta erano sempre toste. Nei derby cambia tutto, non si guarda la classifica. È come se fossero due gare secche durante l’anno. Ci sono due allenatori nuovi che hanno ancora bisogno di tempo per lavorare, per questo penso che sarà un match di attesa, quasi pauroso”.
Su chi scommette?
“Pedrito, sono le sue gare. Ma se devo pregare per qualcuno affinché segni, allora dico Cataldi. Sarebbe davvero bello”.
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