Calcionews24
·24 Maret 2025
Marotta: «Scudetto? La strada è ancora lunga. Inzaghi è un bravo allenatore, ma per il rinnovo dico questo. Sulla Nazionale…»

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·24 Maret 2025
Intervenuto sulle frequenze di Radio 1 nel corso di ‘Radio Anch’io Sport’, il presidente dell’Inter, Beppe Marotta, ha voluto rilasciare qualche dichiarazione tra Inzaghi, futuro e lotta Scudetto.
SULLA LOTTA SCUDETTO – «Ci sono tre squadre che sono candidate maggiormente allo scudetto rispetto a chi insegue e questo depone per un campionato avvincente e molto aperto, come non si vedeva da anni. Siamo in una fase interlocutoria, i punti a disposizione sono ancora tanti».
RINNOVO INZAGHI – «Siamo molto contenti di Inzaghi, il rinnovo è una formalità. Ha lavorato molto bene in questi anni, è un punto di riferimento sia a livello personale che tecnico. Siamo molto contenti di averlo con noi. Inzaghi è tra i migliori allenatori in circolazione e ha il vantaggio di essere stato un ottimo calciatore. Credo che a bocce ferme, come sempre fatto, ci ritroveremo insieme e rinnoveremo il contratto».
SULL’UNDER 23 DELL’INTER – «Lo strumento dell’Under 23 è propedeutico all’inserimento di giovani in prima squadra, posso dire che anche l’Inter presenterà a tempo debito domanda per partecipare al campionato di Lega Pro dal prossimo anno con questi obiettivi. Rispetto ad altri paesi, come Germania e Belgio, noi abbiamo una base di reclutamento molto inferiore pensando solo ai paesi a loro assimilati».
SUL TRATTAMENTO MEDIATICO DELL’INTER – «Quella di Inzaghi è stata una reazione di un professionista, uno sfogo più istintivo che razionale. Però noi siamo l’Inter e siamo quindi oggetto di grande pressione. La nostra storia è l’esempio da seguire ed è normale ci sia questa tensione e pressione. Fa parte del gioco. Non dobbiamo nasconderci, dobbiamo essere ambiziosi ed essere presenti nelle varie competizioni come lo siamo ora. Se poi altri saranno più bravi…».
SUL CAMPIONATO – «Il bello del calcio è anche avere 3 squadre candidate allo Scudetto, un campionato avvincente come non si vedeva da anni e questo pone a favore del nostro movimento. Siamo ancora in una fase interlocutoria ed è ancora tutto aperto. Io penso che bisognerebbe scendere a 18 squadre in Serie A perchè il numero di partite per i calciatori, tra nazionali e club sono un problema. Oggi il dispendio di energie psicofisiche non è lo stesso del passato e questo genera molti più infortuni».
STRADA IN SALITA VERSO I MONDIALI PER LA NAZIONALE? – «Direi di sì, sono esperienze però. Questo è un gruppo molto giovane, inesperto, ma ha delle qualità. Il lavoro di Spalletti si valuterà a giugno quando sarà alle prese con un esame importantissimo. C’è comunque una gioventù che cresce di partita in partita. Rispetto alle altre nazioni europee siamo in difficoltà perché non abbiamo una base storica di reclutamento. Squadre come Germania o Belgio possono contare sugli assimilati, che magari fanno parte di ex colonie. Giocatori che oggi sono tesserabili per quelle federazioni. Sono però fiducioso perché abbiamo sempre raggiunto grandi traguardi. E’ un ciclo nuovo, con giocatori giovani, va dato tempo a Spalletti che secondo me sta facendo un ottimo lavoro».