Inter News 24
·22 Desember 2025
Mercato Inter, il pagellone della Gazzetta al 2025: Akanji il professore, Luis Henrique bocciato

In partnership with
Yahoo sportsInter News 24
·22 Desember 2025

Giro di boa della stagione e tempo di bilanci in casa Inter. Con il girone d’andata ormai agli archivi, la dirigenza e i tifosi si interrogano sull’impatto reale dei volti nuovi arrivati in estate. L’approfondita analisi proposta da La Gazzetta dello Sport traccia un quadro in chiaroscuro, dove spicca purtroppo un flop evidente: Luis Henrique. L’esterno offensivo brasiliano, sbarcato a Milano con le pesanti referenze di Roberto De Zerbi, sembra un lontano parente del giocatore sfrontato e dribblomane ammirato al Marsiglia. La sua “naturale attitudine alla timidezza” lo ha frenato, limitando il suo apporto a una sola giornata di gloria contro il Como. La pazienza di Cristian Chivu sembra agli sgoccioli: per l’imminente e delicata trasferta di Bergamo contro l’Atalanta, il tecnico rumeno valuta seriamente il sorpasso gerarchico, lanciando Andy Diouf. Il francese, pur nascendo come centrocampista, ha mostrato nelle ultime uscite una maggiore intraprendenza e rapidità sulla corsia destra rispetto al compagno, candidandosi per una maglia dal primo minuto.
Nel limbo dei giudizi sospesi si trovano invece i classe 2003 Luka Sucic e Ange-Yoan Bonny. I due, nati curiosamente lo stesso giorno, hanno avuto percorsi simili caratterizzati da un’alternanza di buone cose e pause. L’attaccante francese ex Parma, però, ha saputo sfruttare meglio la vetrina, rispondendo spesso presente quando chiamato in causa. Chi invece ha convinto quasi tutti è il più giovane del lotto, Pio Esposito. Il talentuoso centravanti italiano si è distinto in tutte le competizioni, dalla Serie A al Mondiale per Club, “fallendo” solo l’appuntamento con la Supercoppa, ma dimostrando una maturità sorprendente e muscoli pronti per il grande salto, confermando la bontà del vivaio.
La vera, indiscussa certezza del mercato estivo risponde però al nome di Manuel Akanji. Il roccioso difensore svizzero, 30 anni, si è rivelato il miglior acquisto per distacco. Liquidato forse troppo frettolosamente da Pep Guardiola al Manchester City, il centrale si è imposto fin dal primo giorno come pilastro insostituibile della retroguardia dei nerazzurri. Per la “Rosea”, Akanji non è venuto a Milano per imparare, ma possiede già i requisiti per “insegnare”, confermandosi leader tecnico e carismatico di una difesa che ha trovato in lui la guida sicura e affidabile che serviva per puntare allo Scudetto.









































