Calcio e Finanza
·4 Juni 2025
Milan, la cessione di Reijnders spinge il bilancio 2024/25 verso l'utile

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·4 Juni 2025
La stagione del Milan si è chiusa ormai da un po’ di giorni, con due gare che hanno sancito l’assenza dei rossoneri dalle coppe europee nel 2025/26. Prima la sconfitta in finale di Coppa Italia contro il Bologna a metà maggio, poi il 3-1 della Roma che ha spento le speranze di ingresso nelle coppe anche dal campionato. L’ultima giornata con il Monza è servita solamente come passerella finale, prima di pensare al nuovo corso.
I rossoneri dovranno ora leccarsi le ferite, ma soprattutto cercare di capire cosa non abbia funzionato, ponendo rimedio agli errori del passato recente. Sul fronte sportivo, il club si è mosso con l’arrivo di Igli Tare come nuovo Direttore sportivo, mentre in panchina la società ha deciso di puntare su Massimiliano Allegri, tornato dopo l’esperienza tra il 2010 e il 2013, quando fu esonerato a stagione in corso.
Non saranno più ammessi errori, soprattutto quelli che hanno una forte connotazione economica come l’obiettivo quarto posto. La qualificazione alla Champions League è imprescindibile per l’equilibrio dei conti di un club come il Milan, che nelle ultime due stagioni ha fatto registrare consecutivamente un utile a bilancio. Un segno positivo che dovrebbe tornare anche per il 2024/25, grazie alle plusvalenze.
A tal proposito, sembra tutto fatto per la cessione di Tijjani Reijnders al Manchester City. Un’operazione che si sarebbe chiusa sulla base di 55 milioni di euro fissi più bonus, per un totale di 70 milioni di euro complessivi. Cifra che, sulla base delle stime di Calcio e Finanza, dovrebbe portare a un impatto positivo di oltre 38 milioni di euro tra plusvalenza e la percentuale sulla stessa da retrocedere all’AZ Alkmaar. Operazione che porterà lontano dal Milan il miglior calciatore della rosa rossonera in questa stagione, eletto anche miglior centrocampista della Serie A nel 2024/25. Un’operazione che mostra una certa attenzione ai conti da parte di RedBird, che dovrà comunque sostituire adeguatamente il giocatore per puntare almeno al ritorno in Champions League.
Secondo le stime di Calcio e Finanza, allo stato attuale – e considerando l’operazione Reijnders – l’esercizio 2024/25 del club rossonero farà registrare quindi un divario positivo tra ricavi e costi nell’ordine dei 13-14 milioni di euro, per un bilancio che si chiuderebbe dunque in utile per la terza stagione consecutiva. Nel dettaglio, secondo le stime, costi e ricavi sono cresciuti di pari passo, con un’incidenza importante della voce “plusvalenze”.
I risultati rimangono comunque in evoluzione, considerando che da qui al 30 giugno la situazione potrebbe ancora cambiare grazie al calciomercato. Considerando anche la nuova finestra introdotta dalla FIFA per agevolare le squadre partecipanti al Mondiale per Club (dal 1° al 10 giugno), ma aperta a tutti, il club rossonero potrebbe portare a termine altre operazioni in uscita in grado di accrescere i ricavi dell’esercizio. Una mossa che non sarebbe però conveniente per il Milan, dal momento in cui – come vedremo tra poco – sarà il bilancio 2025/26 ad essere particolarmente sofferente a causa della mancata Champions League.
Se il margine di manovra per la stagione 2024/25 ha consentito dunque al Milan (in attesa dei comunicati ufficiali) di chiudere nuovamente un bilancio in equilibrio, più complicata sarà sicuramente la stagione 2025/26, quella in cui i rossoneri non potranno contare sui ricavi provenienti dalle competizioni per club UEFA: Champions League, Europa League o Conference League. Per questo il club potrebbe “rimandare” altre eventuali operazioni in uscita a una data successiva al 30 giugno, quando le plusvalenze ricadranno sui conti della nuova stagione. In questa direzione, se confermati, sembrano andare anche i corposi bonus dell’operazione Reijnders, che ammonterebbero in totale a 15 milioni di euro e potrebbero alleviare il potenziale passivo.
Tornando ai ricavi caratteristici, facendo un paragone con la stagione attuale, al club di RedBird mancheranno circa 80 milioni di euro tra i premi per la qualificazione e i risultati raggiunti in Champions League, oltre agli incassi da stadio per le sfide casalinghe della competizione. È probabile, inoltre, che l’assenza dalle coppe incida su alcuni bonus legati agli sponsor principali, soldi che il Milan potrebbe decidere di recuperare sempre sul mercato dei trasferimenti per non chiudere in perdita, considerando che incidere sui costi è una sfida sempre complicata e che richiede più tempo.
Va comunque ricordato che il patrimonio netto del club rossonero al 30 giugno 2024 era ampiamente positivo, visto che a livello civilistico era pari a 200,7 milioni di euro mentre a livello consolidato era pari a 196,3 milioni di euro, in aumento rispetto al saldo di 177,2 milioni di euro del 30 giugno 2023, «per effetto dei versamenti in conto futuro aumento di capitale sociale per complessivi 15 milioni di Euro effettuati dal socio di maggioranza e dell’utile consolidato di esercizio pari a 4,1 milioni di euro». Un dettaglio non di poco conto, che sottolinea come il club rossonero sia in grado di fare fronte a eventuali perdite anche senza un intervento diretto dell’azionista.
Infine, non va dimenticato il capitolo UEFA. Con la conclusione di questa stagione, il Milan uscirà dal Settlement Agreement firmato con la Federcalcio europea nel 2022 e che copriva i periodi di rendicontazione che terminano nel 2022, 2023, 2024 e 2025.
Dalla prossima stagione (quella 2025/26) il Milan sarà monitorato come qualsiasi altro club e, sulla base delle nuove norme imposte dal Fair Play Finanziario, non potrà fare registrare perdite aggregate superiori ai -60 milioni di euro rispetto ad un periodo di monitoraggio calcolato sui tre anni precedenti. Dunque, dalla prossima stagione l’esercizio 2025/26 verrà valutato insieme ai due precedenti (2024/25 e 2023/24) e la somma aggregata dei tre risultati d’esercizio (calcolati ai fini UEFA, e tenendo conto dunque di costi virtuosi che riducono le perdite considerate dalla Federcalcio europea) non dovrà eccedere i -60 milioni di euro.
Per questo motivo bisognerà fare particolare attenzione ai conti e per restare nei parametri UEFA la società dovrà trovare delle fonti di ricavo alternative a quelle che mancheranno, mettendo in conto allo stesso tempo la necessità di tornare a disputare la Champions League nel 2026/27.