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·23 Desember 2025
Milan-Origi, separazione definitiva: risolto il contratto, non giocava da due anni

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Accordo firmato tra il club rossonero e l’attaccante belga: addio anticipato rispetto alla scadenza, fine di una gestione controversa
Adesso è ufficiale: l’avventura di Divock Origi al Milan è giunta al capolinea. Il club rossonero e l’attaccante belga hanno trovato l’intesa per la risoluzione consensuale del contratto, ponendo fine a un rapporto che, di fatto, era già terminato da tempo sul piano sportivo ma continuava a pesare sul bilancio societario.
Origi, sotto contratto fino a giugno 2026, non disputava una partita ufficiale con il Milan da maggio 2023. La firma sulla risoluzione chiude definitivamente una delle operazioni più discusse dell’era post Scudetto, liberando il club da un ingaggio oneroso e simbolicamente archiviando un ciclo di mercato ormai alle spalle.
Un acquisto a parametro zero mai davvero decollato
Arrivato nell’estate successiva al titolo vinto con Stefano Pioli, Origi era stato ingaggiato a parametro zero dalla Premier League con aspettative elevate. Il suo curriculum internazionale lasciava immaginare un attaccante in grado di incidere nei momenti decisivi. La realtà, però, è stata ben diversa.
Con la maglia rossonera, il belga ha collezionato 36 presenze complessive, segnando appena due gol, entrambi a San Siro contro Monza e Sassuolo. Troppo poco per giustificare un contratto da circa 4 milioni di euro netti a stagione e un ruolo da alternativa credibile nel reparto offensivo.
L’ombra lunga del contratto e il nodo gestionale
Dopo il prestito al Nottingham Forest, Origi non è mai rientrato realmente nei piani tecnici del Milan. Pur non essendo più convocato né aggregato al gruppo squadra, l’attaccante è rimasto formalmente tesserato, continuando a percepire uno stipendio stimato intorno ai 300mila euro al mese dal luglio 2022.
Il giocatore ha sempre rifiutato l’ipotesi di essere inserito nel progetto Milan Futuro, scegliendo invece di allenarsi individualmente in Italia con un preparatore personale, lontano da Milanello. Una situazione anomala che ha alimentato polemiche e interrogativi sulla gestione contrattuale e sulle strategie societarie delle ultime stagioni.
Fine di un’era, anche simbolicamente
Con l’addio di Origi, il Milan chiude definitivamente il capitolo legato al mercato immediatamente successivo allo Scudetto. Nessun altro giocatore di quella campagna acquisti è rimasto in rosa, a testimonianza di una fase di transizione che il club ha progressivamente superato, cambiando rotta tecnica e dirigenziale.
Come si dice negli ambienti rossoneri, “meglio una fine netta che un’attesa infinita”. La risoluzione del contratto rappresenta un sollievo economico e una scelta di chiarezza, ma resta anche una lezione importante su pianificazione, sostenibilità e coerenza tra investimenti e progetto sportivo.









































