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·11 Desember 2025

Minala: "Alla Lazio ho perso un pezzo di carriera. Futuro? Sogno un ritorno da allenatore"

Gambar artikel:Minala: "Alla Lazio ho perso un pezzo di carriera. Futuro? Sogno un ritorno da allenatore"

Joseph Minala, ex biancoceleste, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport riguardo la sua carriera e il periodo alla Lazio.

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Foto di Marco Rosi/Getty Images via onefootball

Le dichiarazioni di Joseph Minala a La Gazzetta dello Sport

Dove si vede se chiude gli occhi

In Camerun, a Yaoundé, con dieci fratelli e una sorella. Come “La scatenata dozzina”, il film. Mamma commerciante, papà falegname. È morto nel 2017, mi manca ogni giorno.

Com'è arrivato in Italia

Una persona mi notò in un torneino e mi promise un provino. Avevo 15 anni, era un sogno. I miei fecero di tutto per pagarmi il biglietto. Partii dal Camerun, poi andai in Libia e arrivai a Fiumicino. Da lì, presi un treno per la stazione Termini, a Roma. Quella persona mi aveva dato un telefono per chiamarlo appena arrivato. Non l’ho più visto, né sentito. Se fa ancora male parlarne? Sì. Rimasi ore e ore alla stazione da solo. Avevo fame, sete, sonno, neanche un soldo. Mi resi conto in fretta della truffa, così andai alla polizia per spiegare tutto. Mi spiegarono che il telefono era senza scheda. Non avendo mai avuto un telefonino non potevo saperlo. Cosa fece la polizia? Mi accompagnò in ospedale per fare degli accertamenti. Durante il tragitto pensai: “Ecco, ora torno a casa”. E invece no. Mi portarono in una casa famiglia a Torre Spaccata.

Dopo quanto tempo chiamò a casa

Dopo un mese. Nel frattempo, delle persone si presero cura di me e mi introdussero alla vita. Imparai a fare le pizze, a pulire, a curare il giardino. Mi pagavano una ventina di euro a lavoretto. Il giusto per poter dire ai miei che stavo bene. Un assistente sociale mi chiese cosa volessi fare e io risposi: “Il calciatore”. Così iniziai nel “Città dei ragazzi”, nel campionato provinciale.

Udinese, Inter, Milan, Roma e infine Napoli, dove rimasi quasi un anno. Nacque tutto grazie a Vincenzo Raiola, fratello di Mino, l’agente che mi seguiva all’epoca. Mi ritrovai ad allenarmi accanto a Cavani e Hamsik, con Mazzarri allenatore, facendo avanti e indietro da Roma. La casa famiglia mi lasciava libero dal lunedì al giovedì, poi dovevo rientrare

L'arrivo alla Lazio

La Vigor Perconti mi prese dal “Città dei ragazzi”. Giocai lì per alcuni mesi, poi mi cercarono Roma e Lazio. Scelsi i biancocelesti grazie al pressing su Facebook di Onazi. Ricordo il primo allenamento a Rivisondoli, in Abruzzo, con Bollini allenatore. Era l’estate del 2013. Dopo un paio d’ore chiamò Tare e gli disse di prendermi. Io, Lombardi, Keita, Tounkara, Murgia, Strakosha. La Primavera più forte mai vista alla Lazio. L'esordio contro la Sampdoria? Un dono di Dio. Il sogno prima dell’incubo.

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