Modric: «Milan, la Champions è il minimo. Allegri top al mondo, non gli parlerò di Cardiff» | OneFootball

Modric: «Milan, la Champions è il minimo. Allegri top al mondo, non gli parlerò di Cardiff» | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcionews24

Calcionews24

·4 Agustus 2025

Modric: «Milan, la Champions è il minimo. Allegri top al mondo, non gli parlerò di Cardiff»

Gambar artikel:Modric: «Milan, la Champions è il minimo. Allegri top al mondo, non gli parlerò di Cardiff»

Modric: «Milan, la Champions è il minimo. Allegri top al mondo, non gli parlerò di Cardiff». Le parole del centrocampista rossonero

È ufficialmente iniziata l’avventura di Luka Modrić con il Milan. Nel corso della sua conferenza stampa di presentazione, tenutasi oggi a Casa Milan, il fuoriclasse croato si è detto pronto a iniziare.

TIFOSO DEL MILAN – «A qualsiasi età c’è tempo per emozionarsi, ultimamente ho avuto un addio emozionante col Real Madrid. Sono cresciuto guardando il calcio italiano e il Milan era la mia squadra preferita in Italia, era molto seguita in Croazia. C’era il mio idolo Boban, ho sempre amato i colori rossoneri».


Video OneFootball


OBIETTIVI – «Tutti noi ci ricordiamo del Milan tra le migliori al mondo, ha vinto 7 volte la Coppa dei Campioni. L’obiettivo minimo è la qualificazione alla Champions, non bisogna accontentarsi di una stagione mediocre. Bisogna essere umili ma il Milan deve stare ai massimi livelli, sono molto competitivo. Il nostro obiettivo minimo è la Champions, ma noi dobbiamo lottare per vincere. Tutti devono lottare per vincere, voglio vincere dei trofei qui».

APPORTO AL MILAN – «La mia esperienza. Lavorerò tanto, darò il massimo per cercare di fare tutto quello che ho fatto altrove. Devo fare esattamente tutto quello che ho fatto negli altri club, cercando di aiutare sotto tutti i punti di vista. So che ci sono tantissime aspettative su di me ma sono pronto a questa sfida. Seguo molto la Serie A perché ci sono tanti giocatori croati che giocano. Si vede che è un campionato competitivo e che sta tornando ad livello. Da un punto di vista tattico le squadre sono molto organizzate: questo lo rende differente a La Liga spagnola. Devo adattarmi il prima possibile a questo modo di giocare qua in Italia».

CONTATTI – «Non ho parlato con Boban in questo periodo, ma avendo un ottimo rapporto parlavamo molto del Milan quando ci siamo visti in passato. Ho incontrato Zlatan e mi ha parlato di Milano. Ancelotti mi ha parlato molto bene del Milan, tutto molto positivo. Avevo questa impressione a prescindere. Il Milan è un grande club, molto importante e con una grande tifoseria. Ma quando ti parlano così di un club hai una percezione anche migliore. L’ultima volta che sono venuto qui è stata impressionante l’organizzazione e l’accoglienza».

ALLEGRI – «La Champions del 2017? Probabilmente non è un buon ricordo per lui ma cercherò di non parlarne troppo (ride, ndr). Non voglio che il mister si arrabbi con me. Non vedo l’ora di conoscerlo, ho parlato un po’ con lui. Sono molto contento di essere allenato da Allegri, è tra i migliori al mondo, un vincente. Non vedo l’ora di scoprire come mi vede in campo in questa squadra».

FUTURO – «Non lo so, è troppo presto per dirlo. Il mio obiettivo è chiaramente di disputare il Mondiale l’anno prossimo, ma prima di tutto bisogna qualificarsi. Ma non guardo troppo avanti, l’importante è vivere il presente e fare le cose bene. Voglio iniziare questa nuova avventura, prepararmi al meglio per far sì che io sia al livello che questa società richiedere. Per il futuro ci sarà tempo, devo essere concentrato sul presente per dare il massimo per il Milan».

SCELTA MILAN – «È stata una scelta molto facile quando Tare mi ha chiamato, quando è venuto in Croazia è stato molto importante, ha dimostrato quanto il Milan ci tenesse e quanto credesse che potessi essere performante ad alto livello. È stata la svolta nella trattativa: quando arriva qualcuno che vuole acquistarti è importante che ti spieghino il progetto. Poi ho avuto bisogno di un po’ di tempo per parlare con la mia famiglia ma dentro di me sapevo che sarebbe stata la scelta migliore. Non mi aspettavo che accadesse così in fretta ma dimostra la fiducia che hanno mostrato nei miei confronti: spero di poterla ripagare in campo».

RUOLO – «Abbiamo parlato un po’ con il mister, credo che tutti sappiano dove mi sento a mio agio in campo: in mezzo al campo dove posso dettare i tempi e per far sì che la squadra giri bene. Devo ancora parlare con l’allenatore per capire dove vuole che io giochi, da lì poi devo dare il massimo, giocare bene e aiutare la squadra: è il ruolo che ho sempre avuto nella mia via vita. Ma ho giocato anche in altri ruoli. La priorità comunque resta la squadra, non è mai importante il singolo. Deve essere questa la nostra mentalità: non esiste nessuno al di sopra della squadra. Sono qui per fare quello che chiede il mister».

Lihat jejak penerbit