Cagliarinews24
·2 Februari 2025
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Andrea Mollas ha rilasciato delle dichiarazioni in esclusiva verso la sfida dela 23a giornata del campionato di Serie A 2024-2025. Lo speaker di Radio Laziale si è espresso in vista della partita dell’Unipol Domus tra il Cagliari di Davide Nicola e la Lazio di Marco Baroni. Le sue parole:
La 23a giornata prevede la sfida tra il Cagliari di Davide Nicola e la Lazio di Marco Baroni. Come arrivano alla partita i bianconcelesti? Quanto può incidere la voglia di rivalsa dopo la sconfitta con la Fiorentina?
«La Lazio fino a questo momento sta facendo un percorso che va ben oltre le più rosee previsioni e quando poi prendi un determinato ritmo poi non vuoi più smettere. Come abbiamo visto diverse volte, i biancocelesti mancano di qualcosa negli scontri diretti con le big del campionato. Al contrario contro avversarie che lottano per obiettivi diversi sono arrivate delle risposte confortanti per la Lazio e Baroni. Non dico che è una partita a favore dei biancocelesti ma dovrebbe mettere in luce una squadra molto aggressiva, dinamica e decisa. La partita con il Cagliari non è semplice perché i rossoblù si devono salvare e reputo che le partite contro queste squadre siano le più difficili e rognose, specie giocando in trasferta. Mi aspetto una partita molto complicata anche perché Nicola non è uno che usa la scusa del “non dover far punti contro squadre del genere”. Non è il suo modo di pensare e non è così il Cagliari, i rossoblù venderanno cara la pelle anche se non sarà arrembante o non avrà la voglia di dominare l’avversario se non nei primi minuti. Penso che sarà un Cagliari molto riflessivo e con i reparti molto stretti così da non dare alla Lazio la possibilità di sfruttare le sue armi principali, gli esterni. I rossoblù proveranno a stanare la squadra di Baroni nei momenti giusti, magari all’inizio del secondo tempo».
Roberto Piccoli è rimasto a secco nelle ultime tre uscite e proverà a sbloccarsi lunedì contro i biancocelesti. Pensa che possa risultare decisivo contro una difesa come quella della squadra di Baroni?
«Sarà un giocatore che potrà dare fastidio, faccio un paragone anche se non dico che sono giocatori simili. Basta vedere Lucca, giocatori così prestanti a livello fisico sono stati capaci di mettere in difficoltà una retroguardia come quella biancoceleste che comunque ha fatto vedere delle cose positive. Il modo di giocare della Lazio è dedito alla fase offensiva e lascia degli spazi dietro. Quando hai contro giocatori con una certa capacità fisica, stazza e mezzi tecnici, come Piccoli, la retroguardia può andare in difficoltà. C’è da dire che lui non è solo fisicità, fa grande lavoro di movimento, la squadra si affida molto a lui».
All’Unipol Domus si ritroveranno dopo i fatti dell’andata Yerry Mina e Castellanos. Chi vincerà il confronto tra i due giocatori? Peserà quanto successo all’Olimpico?
«Penso che sarà una fotocopia del match dell’andata, Castellanos è un giocatore molto sanguigno con la discussione facile. E’ molto probabile che con Yerry Mina succeda quando abbiamo visto all’Olimpico, questa volta però non credo che il difensore possa stuzzicare Castellanos. Memore dell’andata potrebbe fare lo stesso ma sono cose del calcio, succedono e succederanno, penso che il loro confronto sarà equilibrato. Di lotta e di governo potrebbe anche vincere l’attaccante della Lazio ma questo potrebbe incidere sul lato realizzativo. Castellanos ad ora non è abbastanza velonoso per trasformare tutte le palle che gli arrivano, anche quelle sporche. Dovrebbe pensare più a questo e ad essere cattivo più che al confronto con Yerry Mina!».
Nel match del girone d’andata un peso specifico l’hanno avuto le scelte dell’arbitro Giovanni Ayroldi. Credi che ci saranno degli strasichi data la sfida andata in scena a Roma?
«Non penso che ci sarà un filo conduttore con la partita dell’andata, ma al di là di Cagliari-Lazio è diventato un punto interrogativo quale sarà la prestazione della classe arbitrale. Sono molto scarsi e non trovano una quadra di continuità sulle prestazioni, ci sono falli che di giornata in giornata vengono assegnati o meno. La continuità non è facilitata da com’è scritto il regolamento, ma se vedi una partita come quella tra Lazio e Fiorentina vedi che la partita è stata incattivita dall’arbitro Rapuano. C’era tensione ma non c’erano i presupposti perché poi succedesse quello che è successo! Sembra che non ci sia proprio la voglia di correggere gli errori e non tanto quelli tecnici quanto di rapporto tra gli arbitri e le squadre, talvolta si vede dell’arroganza da parte degli stessi giudici di gara».
Qual è il giocatore del Cagliari che temi di più per l’incontro con la Lazio? Da chi arriveranno i pericoli maggiori per la difesa biancoceleste?
«Nicola storicamente si sa affidare al singolo ma anche al gruppo come insegnano esperienze come quella di Crotone. Potrebbe creare un sistema a fisarmonica in modo molto compatto, tra i singoli reparti, per limitare la Lazio. Zortea è in un grande momento, l’avanzamento di qualche metro è stata una soluzione ottima. Vedo Zortea, anche più di Piccoli, come una difficoltà difficile da arginare in questo momento».
Napoli ed Inter in testa e tutte le altre subito dietro, la lotta per lo scudetto sembra allargata a diverse squadre. Quale pensi possa essere la favorita ora?
«Ti dico l’Inter perché ho visto la partita con il Monaco ed ho visto una squadra dominante che gioca a memoria ed in cui tutto è collaudato. Direi invece Napoli perché hanno Conte, giocano una partita a settimana; io penso che sarà una corsa a due, lascio il 3% per l’Atalanta. I partenopei sono tenuti a dare delle risposte in campionato per più motivi: l’allenatore, il calciomercato fatto e le partite che giocano in meno rispetto all’Inter. Conte vuole vincere subito, l’ha dimostrato ovunque è andato, non l’ha fatto solo nel primo anno all’Inter ed al Tottenham. Ora paradossalmente ogni volta che Conte apre bocca De Laurentiis è pronto ad esprimere i suoi desideri, cosa mai successa. Ora come ora però metto davanti il Napoli per obbligo più che per caratteristiche, hanno una squadra veramente forte e con un impegno a settimana possono gestire bene gli infortuni e giocare sempre con l’undici titolare».
La Nazionale italiana del commissario tecnico Luciano Spalletti ha intrapreso un nuovo ciclo con l’inserimento di molti giovani. Cosa ne pensi dei risultati recenti degli Azzurri?
«Io come svolta indicherei la presa di coscienza fatta da Spalletti dopo il disastroso europeo, è tornato sui propri passi, cosa che molti definiscono scontata ma che per me non è. Ha ammesso i propri errori ed ha aggiustato ciò che doveva, cosa dimostrata anche dai risultati. L’Italia ultimamente ha fatto meglio rispetto agli Europei, ora hanno le idee chiare ed un modulo fisso scelto da Spalletti ma questo non basta. Ci sono stati dei passaggi a vuoto e la squadra produce tanto ma poi lì davanti l’Italia ha bisogno di essere più cinica. Si tratta di una squadra giovane che quando prende lo schiaffone si deve vedere se è capace di rispondere. Si parla di politica giovanile ma si fa fatica perché di giovani forti non ne escono fuori, adesso ci si aggrappa alle poche possibilità che si hanno. Una di queste è Mateo Retegui che con Gasperini segna tantissimo e questo potrebbe aiutare la Nazionale. Non è la stessa cosa perché lo vedi per meno partite in Nazionale ma fa ben sperare il fatto che segni così tanto a Bergamo».
Si ringrazia Andrea Mollas per la gentilezza e disponibilità mostrate nel corso di questa intervista