Calcio e Finanza
·6 November 2024
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La FIFA ha pubblicato in questi giorni il regolamento del nuovo Mondiale per Club a 32 squadre, la cui prima edizione si disputerà nell’estate del 2025 negli Stati Uniti d’America. In attesa di dettagli precisi sulle regole per la composizione dei gironi, ci sono alcuni aspetti molto interessanti che emergono dal documento varato dall’organo di governo del calcio mondiale.
Uno di questi riguarda il delicato tema della multiproprietà, spesso discusso in ambito UEFA in relazione alla partecipazione delle squadre con il medesimo azionista di controllo alla stessa competizione europea. All’interno del regolamento, l’articolo 10 si occupa proprio di regolamentare i casi di questo tipo, vietando di fatto la partecipazione al torneo di due club con la stessa proprietà.
«Per garantire l’integrità della Competizione – si legge nel documento pubblicato dalla FIFA –, i club partecipanti devono rispettare i seguenti criteri al momento della presentazione dell’Accordo di Partecipazione e devono continuare a rispettarli fino alla fine della Competizione:
Al comma 2 dell’articolo 10 è specificato che «se, sulla base di una segnalazione o delle informazioni disponibili a FIFA, esiste un dubbio sul fatto che un club partecipante rispetti i criteri sopra stabiliti, la segreteria generale della FIFA può sottoporre il caso al Comitato Disciplinare della FIFA, il quale deciderà tempestivamente sull’ammissione in conformità con il Codice Disciplinare FIFA».
Se due o più club non dovessero soddisfare i criteri definiti sopra, al comma 3 l’articolo specifica che «solo uno di essi può essere ammesso alla Competizione. Il Comitato Disciplinare della FIFA avrà la giurisdizione per decidere se i criteri definiti nel paragrafo 1 siano soddisfatti».
In chiusura, al comma 4 «se il Comitato Disciplinare della FIFA stabilisce che due o più club non rispettano i criteri definiti nel paragrafo 1, la segreteria generale della FIFA deciderà quale club potrà essere ammesso alla Competizione e come un club non ammesso sarà sostituito, in conformità con i seguenti principi, tenendo conto, in particolare, delle classifiche rispettive dei club interessati e della quota applicabile per confederazione e/o associazione a cui i club interessati sono affiliati».
Guardando ai club qualificati per la competizione, un caso che potrebbe destare dubbi in questo senso è quello che coinvolge Atletico Madrid e Inter Miami. In entrambi i club è presente il fondo Ares Management con partecipazioni di minoranza. Nel dettaglio, Ares possiede una quota del 34% del club spagnolo (in cui è entrato nel 2021), mentre non è noto a quanto ammonti la partecipazione nell’Inter Miami: per regolamento, i fondi possono detenere massimo il 20% di un club di MLS.