Pagine Romaniste
·6 Agustus 2025
“Mou mi ha cambiato, Gasp un martello. Alla Roma per tutta la vita”

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·6 Agustus 2025
Corriere dello Sport (G. Marota) – Le parole di Gianluca Mancini, che si apre forse come mai aveva fatto prima.
Lei sa cosa dice la gente? “Mancio fa in campo quello che farei io, ha le reazioni che avrei io, ci mette il cuore che ci metterei io”. Più che un’empatia, una simbiosi.
“Sin da subito Roma ti abbraccia e ti porta dentro questo vortice emotivo. La Roma è ovunque. I nostri tifosi non possono scendere in campo, così lo faccio io per loro”.
Si sente un simbolo?
“Forse mi vedono come quello più carismatico, simbolo però è una parola grossa”.
Si legherebbe alla Roma a vita?
“Sì, sono qui dal 2019 e diventare una bandiera sarebbe un sogno”.
La scadenza del contratto nel 2027 è però dietro l’angolo.
“Non ne stiamo parlando, per me non è un problema. Non c’è alcun tipo di preoccupazione”.
Gasp ha detto che ci sono 7-8 leader nel gruppo e che il capitano lo sceglierà in base alle presenze. A conti fatti, lei passerebbe da vice a quarta scelta.
“Non mi pesa. Anzi è positivo che nel gruppo i leader si sentano capitani”.
Cos’è il derby per Mancini?
“Lo stomaco che frulla, l’attesa che quasi ti uccide. Quella partita ti toglie il sonno”.
Fonseca, Mourinho, De Rossi, Juric, Ranieri, Gasperini. C’è un segreto per adattarsi così velocemente a tecnici così diversi tra loro?
“Il mio è fare quello che mi chiedono”.
La cavalcata con Ranieri cosa ha dimostrato?
“Che nulla è impossibile. E che se possiamo fare 46 punti nel girone di ritorno, allora possiamo farli anche in quello di andata. Ranieri ci ha dato serenità”.
Si è detto che a Bergamo qualche volta discuteva con Gasperini.
“Mai vero. Quando sono venuto alla Roma è la prima persona che ho chiamato”.
Che tipo è Gasp?
“Il più grande insegnante di calcio e tattica che abbia mai avuto. Lui è un martello e ti fa alzare l’asticella”.
Cos’è stato invece Mourinho per la sua carriera?
“Un mostro che è arrivato e mi ha fatto dire “sì, lui può cambiare la mia storia e quella di tutti noi”. Ci ha dato carisma, mentalità e convinzioni”.
Budapest quanto le fa male?
“Me la sogno spesso e me la sogno male”.
Ferita aperta o cicatrice?
“Ferita che provoca dolore. Non riguardo mai le immagini di quella finale. Meritavamo quella coppa. Budapest la porterò per sempre dentro”.
La Champions è un obiettivo concreto?
“Sì, lo è. Una squadra come la Roma non può stare fuori dalla Champions tutto questo tempo”.
Vero che ci sono state offerte dall’Arabia?
“Ci sono stati dei sondaggi ma ho detto al procuratore che sto troppo bene qui”.
Lei ha visto l’alba dell’era Friedkin. Cinque anni dopo il loro arrivo, com’è cambiata la Roma?
“Oggi grazie a Friedkin la Roma è un punto di arrivo. Basta vedere Trigoria per rendersene conto”.
Cosa si augura per Pellegrini?
“L’ho visto stracarico. Abbiamo fatto le vacanze insieme e non si vedeva mai perché era sempre ad allenarsi”.
La Roma lo aspetterà?
“A braccia aperte. E lui farà una grande stagione”.
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