Calcionews24
·1 Juli 2025
Napoli Champions League, Alessandro Vocalelli: «Con Conte e 200 milioni sul mercato…»

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Su La Gazzetta dello Sport, Alessandro Vocalelli propone una riflessione sulla mission europea del Napoli nella prossima stagione, valutando le ambizioni del club di De Laurentiis, che con un mercato da top club e la permanenza del suo tecnico mira a diventare protagonista in Europa. Nell’analisi dell’editorialista, l’espressione «Puntiamo alla Champions» assume un nuovo e più profondo significato quando associata al Napoli campione d’Italia.
Se per molte squadre di Serie A l’obiettivo è la qualificazione tra le prime quattro per prestigio e introiti, per il club di De Laurentiis l’ambizione è ora quella di diventare un vero protagonista nella competizione, confrontandosi «a testa alta» con i colossi europei.
Questa intenzione, secondo Vocalelli, è supportata da fatti concreti e non solo da sogni. Il Napoli sta mettendo sul piatto del mercato una cifra vicina ai 200 milioni di euro, «roba che in Italia non si vedeva da tempo». La strategia è chiara: acquistare giocatori nel pieno della loro maturità, come dimostrano gli arrivi di De Bruyne e gli interessamenti per profili come Lang e Beukema.
L’obiettivo è costruire una «seconda squadra all’altezza della prima», come fanno i top club, per reggere il doppio impegno. Il club si muove con decisione, come dimostra la trattativa per Lorenzo Lucca, considerato un’alternativa di lusso a Lukaku, mentre le altre squadre sono ancora alle fasi iniziali. Ma questa, sottolinea Vocalelli, è soprattutto la nuova, grande sfida dell’ex Juve Antonio Conte.
A differenza degli altri tecnici italiani impegnati in Champions, Conte è chiamato a impreziosire la sua carriera di vincente anche a livello internazionale. L’allenatore ha un «tabù da sfatare»: dopo i tanti successi in campionato, in Champions non è mai andato oltre i quarti di finale. Il fatto che, a differenza delle esperienze con Juve e Inter, sia rimasto a Napoli dopo uno scudetto, dimostra la sua totale fiducia nel progetto. Per Conte è l’occasione di dimostrare di essere un grande allenatore a 360 gradi, esattamente trent’anni dopo aver vinto il trofeo da calciatore.