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·6 Oktober 2025
Nazionali, addio allo “spezzatino” delle soste: dal 2026 arriva la maxi pausa di 16 giorni

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·6 Oktober 2025
Dal prossimo anno il calendario delle Nazionali cambia radicalmente. Meno interruzioni e una lunga finestra autunnale: ecco come si trasformerà la stagione calcistica.
Dalla stagione 2026/2027 il calcio mondiale dirà addio al tradizionale “spezzatino” delle soste per le nazionali. La FIFA ha infatti deciso di ridurre da quattro a tre le pause stagionali, accorpando quelle di settembre e ottobre in una unica finestra di 16 giorni. Un cambiamento che mira a garantire maggiore fluidità ai campionati e tempi più lunghi di lavoro per le selezioni nazionali, che potranno disputare fino a quattro partite consecutive.
L’obiettivo è duplice: ridurre la frammentazione dei tornei e migliorare la programmazione delle squadre, che negli ultimi anni hanno dovuto affrontare continui stop e ripartenze dopo appena poche giornate di campionato.
“Dal 2026 tre sole pause all’anno”: cosa cambia nel dettaglio
L’attuale calendario internazionale (2025) prevede quattro finestre per le nazionali:
17–25 marzo – massimo due partite
1–9 settembre – massimo due partite
6–14 ottobre – massimo due partite
10–18 novembre – massimo due partite
Dal 2026 le soste saranno invece tre, con la grande novità della “maxi pausa autunnale”. Ecco la nuova suddivisione approvata dalla FIFA:
Calendario internazionale dal 2026
23–31 marzo – massimo due partite
21 settembre–6 ottobre – massimo quattro partite
9–17 novembre – massimo due partite
Questa struttura rimarrà valida anche per le stagioni successive (fino al 2030), con lievi adattamenti di date ma con lo stesso schema: una finestra primaverile, una autunnale estesa e una invernale.
I motivi della riforma FIFA
La decisione, annunciata nel Congresso FIFA dell’ottobre 2023, risponde a una richiesta condivisa da club, leghe e federazioni nazionali. Negli ultimi anni, infatti, le interruzioni troppo frequenti hanno inciso sulla qualità dei campionati e sulla condizione fisica dei giocatori, costretti a lunghi viaggi intercontinentali in piena stagione.
Con la nuova formula:
le squadre di club potranno pianificare blocchi di lavoro più lunghi e continui;
i calciatori avranno meno spostamenti nel corso dell’anno;
le nazionali potranno concentrarsi su veri e propri mini-ritiri, ideali per tornei di qualificazione e test amichevoli.
Le conseguenze sui campionati europei
In Serie A, Premier League, Liga e Bundesliga, il nuovo calendario porterà una pausa autunnale di due weekend consecutivi, che permetterà alle squadre di recuperare energie ma anche di ridurre la congestione di match tra settembre e dicembre.
Sparisce quindi la classica sosta “di ottobre”, che per anni ha spezzato il ritmo dei tornei dopo appena cinque o sei giornate. La prima parte di stagione risulterà così più lineare e competitiva, con meno interruzioni e maggiore continuità nelle prestazioni.
Uno sguardo al futuro
Dal 2030, il format dovrebbe consolidarsi definitivamente con:
pausa primaverile (marzo) – due gare;
pausa autunnale (fine settembre – inizio ottobre) – fino a quattro gare;
pausa invernale (novembre) – due gare.
Una scelta che ridefinisce il calendario internazionale, bilanciando le esigenze dei club e delle nazionali in vista dei grandi appuntamenti del decennio: Mondiali 2030 e 2034, Euro 2032 e le nuove competizioni intercontinentali FIFA.