Nils Liedholm, il figlio Carlo: «Un uomo avanti nei tempi, nel calcio e nella vita. Ha vinto tanto, ha fatto una finale Mondiale ma non si sentiva “il Barone”…» | OneFootball

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·14 Januari 2025

Nils Liedholm, il figlio Carlo: «Un uomo avanti nei tempi, nel calcio e nella vita. Ha vinto tanto, ha fatto una finale Mondiale ma non si sentiva “il Barone”…»

Gambar artikel:Nils Liedholm, il figlio Carlo: «Un uomo avanti nei tempi, nel calcio e nella vita. Ha vinto tanto, ha fatto una finale Mondiale ma non si sentiva “il Barone”…»

Le parole di Carlo Liedholm, figlio di Nils, sulla carriera da allenatore del padre tra Milan e Roma. Tutti i dettagli in merito

Nils Liedholm è stato un grandissimo giocatore che negli anni ’50 ha fatto la fortuna del Milan e della Svezia, per poi da allenatore vincere lo scudetto della stella del Milan nel 1979 e conquistare uno storico tricolore con la Roma nel 1983. Il figlio Carlo ha 66 anni, vive in Italia e ha raccontato il padre in una bella intervista a La Gazzetta dello Sport.

NILS LIEDHOLM«Un uomo avanti nei tempi, nel calcio e nella vita. Era molto moderno, lo sarebbe anche adesso. Era curioso, attento, si interessava di tutto: arte, religioni, società».CHE PADRE É STATO«Dolce, meraviglioso, non si arrabbiava mai. Era calmo, educato, sereno, ti ascoltava. Poi io sono sempre stato tranquillo, non gli ho mai dato problemi. Credo che non mi abbia mai sgridato, al massimo diceva: “No, Carlo, non fare così”».DISSE CHE ERA DIVENTATO ALLENATORE A 20 ANNI«Verissimo. Ha fatto il corso e preso il patentino da allenatore. Giocava e pensava che un giorno sarebbe diventato un tecnico».LA PREVISIONE«Sì, raccontava spesso questo episodio. La zingara disse che avrebbe girato il mondo, ma non sarebbe diventato ricco. Invece ha girato il mondo, ha fatto una finale mondiale con la Svezia nel ‘58, contro Pelé, l’anno in cui sono nato io. Ha vinto molto e ci ha fatto stare bene. Con papà stavano bene tutti. Un uomo generoso».IL PRIMO A CHIAMARLO BARONE«In Italia? Non so. A Norrkoping lo chiamavano il Conte. Diceva che Barone era meno di Conte, che lo avevano sminuito. Ma era solo un vezzo…».LA MAMMA CONTESSA«Certo, nobile famiglia piemontese. Il papà le voleva molto bene e l’ascoltava sempre. O quasi. Quando eravamo a pranzo e chiamava qualche giornalista, lui si alzava, andava a rispondere e restava delle mezze ore a parlare di calcio e la mamma si arrabbiava: “Ma Nils, finiamo di mangiare…”. E lui: “Nina, sono giornalisti, devono lavorare”. Papà aveva un grande rispetto per tutti».

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