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·7 Januari 2025

Non solo PIF, nuovi sauditi in Premier: nel mirino il 45% del Crystal Palace

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Nuovi attori in arrivo dall’Arabia per la Premier League. Dopo che il fondo PIF ha aperto la strada con l’acquisto del Newcastle, un gruppo sostenuto da individui sauditi e statunitensi – rivela The Athletic – ha firmato un accordo di esclusiva per estromettere la Eagle Football di John Textor e ottenere il 45% delle quote del Crystal Palace.

Il gruppo include l’allenatore dei Dallas Mavericks, Jason Kidd, l’ex dirigente sportivo di Morgan Stanley Bejan Esmaili e l’ex avvocato esecutivo di Roc Nation Wajid Mir. La loro offerta per le quote di Eagle è stata accettata. I fondi provengono dai fratelli Mansoor e Haider Syed, nati in Arabia Saudita ma educati negli Stati Uniti, che guidano un fondo creato appositamente per acquistare un club di calcio.


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La proposta iniziale del gruppo era inferiore alla valutazione cercata da John Textor, il principale azionista di Eagle e uno dei quattro principali azionisti del Crystal Palace. Tuttavia, il gruppo ha aumentato l’offerta, passando a 185 milioni di dollari, una cifra sufficiente per raggiungere un accordo che, una volta soddisfatte le condizioni previste dall’accordo di esclusiva, sarà soggetto all’approvazione della Premier League.

I fratelli Syed hanno incontrato i vertici del Crystal Palace, inclusi Textor e il presidente Steve Parish, assistendo a una partita a Selhurst Park e visitando l’academy del club. Esmaili e Mir portano con sé una vasta esperienza lavorativa con atleti di alto profilo, che intendono sfruttare nel Palace, mentre Kidd, membro della Hall of Fame del basket, ha vinto due medaglie d’oro olimpiche con la squadra maschile degli Stati Uniti.

A maggio, Textor aveva dichiarato di essere attivamente alla ricerca di un acquirente per la quota di Eagle nel Palace e aveva incaricato la banca d’investimento Raine di trovare un investitore adeguato. Questo accordo potrebbe rappresentare anche un argomento importante agli occhi della DNCG (Direzione Nazionale del Controllo di Gestione), che da mesi chiede garanzie finanziarie tangibili a Textor in relazione alla gestione del Lione, altro club della galassia Eagle, che rischia seriamente la retrocessione in Ligue 2.

Probabilmente l’intesa non sarà sufficiente per revocare la minaccia di una discesa nella seconda divisione entro la fine di maggio, ma potrebbe bastare ad attenuare le misure più restrittive a breve termine, come il controllo della massa salariale e il divieto di trasferimenti. La speranza, inoltre, è che la prossima quotazione in Borsa a New York, gestita dalla banca d’investimento UBS, possa finalmente fornire a Eagle Football e al Lione i mezzi per realizzare le proprie ambizioni.

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