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·4 Agustus 2025

Nuovo San Siro Milan, incognita vincolo! L’ultima indiscrezioni può mettere a rischio il futuro dell’impianto

Gambar artikel:Nuovo San Siro Milan, incognita vincolo! L’ultima indiscrezioni può mettere a rischio il futuro dell’impianto

Nuovo San Siro Milan, c’è da risolvere ancora l’incognita legata al vincolo dell’impianto: l’ultima novità può cambiare di nuovo i piani

Il futuro dello stadio di San Siro si tinge di incertezza e accende un acceso dibattito, con la data del vincolo monumentale sul secondo anello che si conferma il cuore della contesa. La posta in gioco è alta: la possibilità di realizzare un nuovo impianto o la conservazione del glorioso “Meazza” nella sua attuale configurazione. Mentre il Comune di Milano, il Milan (con il suo nuovo direttore sportivo, Igli Tare, e l’allenatore Massimiliano Allegri) e l’Inter concordano sulla data del 10 novembre 2025 come termine per l’apposizione del vincolo, una voce fuori dal coro, quella del consigliere comunale del gruppo misto Enrico Fedrighini, solleva dubbi e presenta una tesi alternativa, sostenendo che la data corretta sia l’11 settembre 2025. Questa differenza di quasi due mesi è tutt’altro che trascurabile e potrebbe avere ripercussioni significative sui piani di sviluppo delle squadre milanesi.

Fedrighini, in un’intervista rilasciata e ripresa da diverse testate, rivela di possedere una copia del “Verbale di collaudo provvisorio” firmato il 10 novembre 1955 dall’impresa Sogene. Tuttavia, la sua argomentazione non si ferma qui. Il consigliere sottolinea l’esistenza di un “Verbale di constatazione di compimento dei lavori” all’interno dello stesso documento, un elemento finora mai citato ma di cruciale importanza. Secondo Fedrighini, il Codice dei Beni Culturali è inequivocabile: la soglia dei 70 anni per l’apposizione del vincolo decorre dal momento in cui l’immobile “ha definitivamente e visivamente assunto la forma architettonica meritevole di tutela”.


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È proprio su questo punto che Fedrighini fa leva per spostare l’attenzione sull’estate del 1955. Egli cita un evento specifico: l’amichevole precampionato tra Inter e Milan (all’epoca senza Tare e Allegri, ovviamente), in occasione della quale “tutte le gradinate sono state messe a disposizione del pubblico, che le ha occupate in ogni ordine di posti, consentendo il regolare afflusso e deflusso del pubblico stesso”. Questo, per il consigliere, è la prova inconfutabile che il secondo anello dello stadio era già “completato e pienamente fruibile” in quel periodo, precisamente l’11 settembre 1955. Se questa data fosse riconosciuta, il vincolo scatterebbe due mesi prima, rendendo più complessa la realizzazione di nuove strutture o significative modifiche all’attuale “Meazza”.

La domanda che Fedrighini pone è retorica ma significativa: “Allora perché proporre di fare slittare la decorrenza del vincolo il 10 novembre 2025? Nell’interesse di chi? A vantaggio di chi?”. L’implicazione è chiara: la presunta “manovra” per posticipare il vincolo favorirebbe gli interessi delle squadre e del Comune, a discapito della tutela di un bene che, a suo dire, dovrebbe già essere considerato storico. Questa accusa getta un’ombra sulle trattative in corso e alimenta il dibattito tra chi vorrebbe modernizzare l’impianto e chi invece invoca la sua completa conservazione.

Il nodo della questione ruota attorno all’interpretazione del Codice dei Beni Culturali e alla dimostrazione della data effettiva di “completamento e piena fruibilità” del secondo anello. Se le argomentazioni di Fedrighini trovassero riscontro legale, il Milan di Tare e Allegri, e l’Inter, si troverebbero di fronte a un ostacolo ulteriore nella realizzazione dei loro progetti per un nuovo stadio o per una profonda ristrutturazione. La vicenda è destinata a tenere banco nelle prossime settimane, con esperti legali e storici che saranno chiamati a pronunciarsi su una questione che va oltre il semplice calendario, toccando la storia, l’identità sportiva e il futuro urbanistico di Milano. La documentazione citata da Fedrighini, se autenticata e riconosciuta come prova definitiva, potrebbe effettivamente ribaltare l’attuale cronologia e le conseguenti strategie di tutti gli attori coinvolti.

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