Juventusnews24
·7 Oktober 2025
Orsi sprona Tudor: «Il croato ha personalità ma non mi convince. Dal mio punto di vista dovrebbe metterci…»

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Un attacco diretto, che non mette in discussione il valore della rosa ma l’operato dell’allenatore. L’ex portiere e oggi opinionista, Fernando “Nando” Orsi, intervenuto ai microfoni di “Radio Radio”, ha espresso tutte le sue perplessità sul rendimento di Igor Tudor sulla panchina della Juve, definendolo “troppo basico” per una squadra con ambizioni da Scudetto.
PAROLE – «Tudor non mi convince in quello che fa. Ha grande personalità, è solido, ma troppo basico, ha qualche intuizione nei cambi, ma è troppo indeciso su chi deve far giocare, in attacco e sugli esterni in particolar modo. La Juventus è una squadra che potrebbe lottare fino in fondo per lo scudetto, l’allenatore deve metterci qualcosa in più, così non basta».
Secondo Orsi, il problema della Juventus attuale non è la qualità dei giocatori, ma la guida tecnica. L’ex portiere riconosce a Tudor una “grande personalità”, ma lo critica aspramente dal punto di vista tattico e gestionale. “Non mi convince in quello che fa… è troppo basico”, ha affermato, sottolineando come le soluzioni di gioco proposte dal tecnico croato siano troppo semplici e prevedibili per una squadra che punta al vertice.
La critica più aspra riguarda l’indecisione cronica di Tudor nelle scelte della formazione. Orsi punta il dito sulla continua rotazione degli uomini “in attacco e sugli esterni in particolar modo”. Questa mancanza di gerarchie chiare, secondo l’opinionista, crea confusione e impedisce alla squadra di trovare i giusti automatismi. Per Orsi, la rosa bianconera è costruita per “lottare fino in fondo per lo scudetto”, ma per farlo “l’allenatore deve metterci qualcosa in più”. Il livello attuale, secondo lui, “non basta”.
Ora, dopo la sosta per le nazionali, per Tudor arriverà un banco di prova fondamentale per rispondere a queste critiche. La Juventus affronterà un trittico di partite terribile e decisivo: la sfida in campionato contro il Como (19 ottobre), la trasferta da brividi al Bernabeu contro il Real Madrid in Champions League (22 ottobre) e il big match all’Olimpico contro la Lazio (26 ottobre). Tre gare in una settimana per “guarire dalla pareggite” e dimostrare che la sua guida tecnica può davvero portare la Vecchia Signora a competere per i massimi traguardi.