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·30 September 2025
Paolo Bonolis: «Inter? Il tonfo in finale di Champions non compromette la gioia di esserci. Conosco Chivu e…»

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·30 September 2025
Paolo Bonolis, uno dei volti più amati e irriverenti della televisione italiana, ha un cuore che batte forte per l’Inter. La Gazzetta dello Sport lo ha intervistato, partendo proprio dalla sua grande passione.
L’INTER VINCE A CAGLIARI«Contro il Cagliari è andata molto bene, Chivu sta cercando di recuperare parte di quanto perduto in quelle due giornate nefaste a San Siro con l’Udinese e a Torino con la Juventus, riuscendo a non perdere ulteriore terreno rispetto a squadre che marciano più velocemente».
L’ATTACCO NERAZZURRO«Quei due (Lautaro e Thuram, ndr) restano titolari, parliamo di una coppia fortissima, che però non può giocare qualsivoglia partita per 90 minuti. Fortunatamente quest’anno in panchina c’è gente in grado di dar loro respiro. L’anno scorso abbiamo vissuto un incubo con le tre riserve, appena si alzavano loro ci cadevano le p… a noi. Senza alternanza davanti abbiamo perso per strada punti che poi ci sono costati lo scudetto. Adesso con Bonnie e Pio Esposito sembra che le cose possano andare meglio. Del giovane Pio mi piace soprattutto il carattere, quando ha detto di essere consapevole di dover ancora migliorare su tutto ha dimostrato un grande senso di responsabilità professionale che in un ragazzo ventenne non è cosa così facile da rintracciare».
CHIVU«Lo conosco e so che è una persona responsabile e soprattutto molto allegra. Chiaramente avverte il peso del dover fare grandi prestazioni. Al contempo ha una serietà tale che lo porta a ragionare in un modo molto utile per un allenatore: cerca di evitare di fare danni, quindi cammina cauto, mantiene una struttura precedente alla sua gestione, cercando pian piano di aggiungere quei sapori propri della sua visione del calcio. Come una pressione maggiore e un baricentro più alto».
IL NAPOLI«È fortissima, così come la Juventus e il Milan. Detto questo, in senso buono e totalmente non offensivo, credo che Conte sia un gran para…vento: annuncia sistematicamente di non avere a disposizione cose sufficienti, affinché laddove si raggiungesse quello che deve essere raggiunto il merito fondamentalmente sarebbe tutto suo, in caso contrario sarebbe colpa della mancanza di capitale umano da lui rivendicata all’inizio. Quest’anno è arrivato anche De Bruyne, non so cos’altro possa pretendere…».
LA CHAMPIONS LEAGUE«Noi abbiamo giocato due finali, credo sia molto più doloroso non esserci arrivati mai. Poi è vero che una l’abbiamo persa per un pelo e che l’altra è stato un tonfo micidiale, però siamo arrivati lì, godendo di trionfi importanti. Il calcio per il tifoso fondamentalmente è gioia, poi è vero che l’umanità in genere tende a ricordare solo ciò che è andato male, ma è un errore. Quella delusione non può compromettere tutte le gioie che l’hanno preceduta».
LA NAZIONALE DI GATTUSO E IL SOGNO MONDIALE:«Per il tifoso crederci è fondamentale, sennò ti privi della gioia della speranza, quindi certo che ci credo. Gattuso mi sembra possa fare il suo lavoro, così come lo stava facendo Luciano Spalletti, che conosco molto bene. Va avanti con quello che ha a disposizione, c’è poco da inventarsi, è una questione più di spirito che di scelte. Certo, la situazione è ben complicata, probabilmente ci porterà a un playoff. Mancare al terzo Mondiale consecutivo sarebbe un dolore enorme, non tanto per me, quanto per i ragazzi che non ne hanno mai visto uno o non lo ricordano. Come mio figlio».
DAVIDE, IL FIGLIO CALCIATORE«Davide ha fatto la Serie C, ha giocato nella Primavera del Monza, poi Triestina, Renate e ora vediamo che cosa farà: al momento è reduce da un piccolo intervento al ginocchio. Com’è il Bonolis papà di giocatore? Contento, quando posso vado a vederlo ma non sono il tipo di genitore che si agita in tribuna. Provo a dargli qualche consiglio, ma i ragazzi hanno una loro meravigliosa testardaggine. Se è dell’Inter pure lui? Per forza, se voleva mangiare…».
GIOCA ANCORA A CALCIO«Molto meno, ho una gamba che è un monumento ai caduti… L’ultima volta l’ho fatto in una partita di beneficenza al Benito Stirpe con Totti, Chierico, Giannini e mi sembrava di essere in un cartone animato giapponese di quelli in cui corri, corri e la prospettiva davanti non cambia mai»
Langsung
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