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·24 Juni 2025
Pari: «Evani e Lombardo hanno fatto capire al gruppo cosa significa sentirsi sampdoriani. Stagione? Non bisogna commettere gli stessi errori»

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·24 Juni 2025
Fausto Pari, ex giocatore della Sampdoria, ha parlato in esclusiva all’edizione odierna de La Repubblica. Vi riportiamo di seguito alcuni estratti delle sue dichiarazioni:
PARTITA- «Scansato pericolo, ma che sofferenza. Sono in Romagna al mare, ero a casa, ma guardare la partita era troppo. Ogni tanto sbirciavo il risultato. Ho visto 1-0, 2-0 mi sono tranquillizzato, ma non osavo certo cambiare la cabala. A un certo punto, c’è stata la sospensione, ho immaginato quello che è poi successo realmente».
MERITO STAFF – «Hanno fatto capire a tutti cosa significa sentirsi sampdoriani, la voglia di buttare il cuore oltre l’ostacolo e hanno trasmesso questo sentimento ai ragazzi».
SQUADRA – «Sono segnali importanti, ma non è una regola. Si può reagire in modo diverso, ma deve essere chiaro che viene fatto per dare una spinta al compagno, per aiutarlo. Roberto Mancini, ad esempio, lo faceva per troppo amore per la maglia, non concepiva l’errore. Attilio, ad esempio, era spesso nel mirino soprattutto all’inizio, ma ha capito lo spirito, ha finito per imparare e diventare ancora più forte caratterialmente».
STAGIONE – «Tanti insegnamenti. Sarebbe importante non commettere gli stessi errori e soprattutto capire come tutelare un patrimonio come quello rappresentato daitifosi della Sampdoria. Trentamila per un playout in B è un dato incredibile. Come buon auspicio, ricordo che, anche nel 2002, la retrocessione fu molto vicina, arrivò Marotta e anche la salvezza, a Vicenza alla penultima giornata con tanto batticuore. L’anno dopo, però, cambiò la musica e si centrò la serie A. La storia, a volte, si ripete».
TIFOSI – «A parità di competenza, l’amore per una società e una tifoseria è una spinta incredibile a far bene. In blucerchiato ancora di più perché si creano dei legami molto forti, quasi viscerali».
FUTURO – «Dovrei cambiare tutto, esistono delle normative che non permettono di passare direttamente da agente a dirigente. È difficile, ma voglio talmente bene a questi colori che non mi sento di poter dire che non succederà mai. Sarebbe come tornare in famiglia».