Juventusnews24
·22 Agustus 2025
Rabiot, De Zerbi non le manda a dire alla madre-agente dell’ex Juve: «L’ho resto capitano, ho dato più abbracci a lui che a mio figlio e lei attacca…»

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·22 Agustus 2025
La tensione in casa Olympique Marsiglia non accenna a diminuire dopo la rissa scoppiata negli spogliatoi tra Adrien Rabiot e Jonathan Rowe. A riportare calma – o almeno a provare a spiegare la linea societaria – ci ha pensato Roberto De Zerbi, intervenuto con un discorso netto davanti ai media riuniti alla Commanderie.
PAROLE – «Benatia ha aiutato Adrien anche nella vita privata, aveva un rapporto stretto con lui e con sua madre. Mi dà fastidio vedere la madre di Rabiot attaccare presidente e direttore sportivo. Lei dimentica che non ho deciso da solo l’esclusione, ma ho deciso da solo di renderlo capitano in un ambiente ostile. In un anno ho dato più abbracci a suo figlio che a mio figlio Alfredo».
Il tecnico italiano non ha fatto sconti e ha paragonato l’episodio a un incidente sul lavoro in qualsiasi altro contesto: «Se in un ristorante due camerieri si picchiano, o in uno studio due avvocati arrivano alle mani davanti al datore di lavoro, in Francia cosa accadrebbe? O la sospensione, o il licenziamento. Non mi scandalizzo, vengo dalla strada, ma vedere i bodyguard costretti a separare due calciatori non è accettabile».
La scelta, maturata insieme al presidente Pablo Longoria e al direttore sportivo (ex Juve) Medhi Benatia, è stata chiara: mettere entrambi i protagonisti fuori rosa.
Concludendo il suo intervento, De Zerbi ha ribadito il principio cardine che guiderà il futuro dell’OM: «Forse perderemo altre partite, ma nessuno deve sentirsi superiore al club. È stata una decisione coraggiosa e difficile, ma nel lungo termine sarà benefica».
Parole dure e inequivocabili, che segnano una linea di fermezza in una delle vicende più delicate della stagione marsigliese e che avranno inevitabili ripercussioni anche sul futuro di Rabiot, ora in uscita.