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·20 Agustus 2025
Reggiana, Salerno: “Fracchiolla top, qualcuno rideva! Ingaggi ridotti e giocatori nostri. Su cessione e playoff…”

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·20 Agustus 2025
Il presidente della Reggiana, Salerno, ha parlato a Il Resto del Carlino toccando diversi argomenti. Di seguito l’intervista completa:
Presidente Salerno, com’è il suo umore granata?«Buono. Molto buono. La squadra mi piace. Ritengo sia più forte dell’anno scorso e mi dà molta soddisfazione il modo in cui è stata costruita».
Cioè?«A Empoli l’undici iniziale era formato da dieci giocatori di proprietà. Pure i cinque che sono entrati a partita in corso sono nostri. Una filosofia diversa rispetto al passato, che darà i suoi frutti nei prossimi due-tre anni».
Va bene, ma intanto c’è da giocare questo campionato…«Certo, ma la squadra c’è. Ha le qualità per salvarsi. E se tutte le cose dovessero andare nel verso giusto…».
Play-off?«Cambiamo discorso, è meglio (risatina, ndr)».
Torniamo alla nuova filosofia.«Prendere giocatori giovani, farli crescere e poi rivenderli. In modo che la società si autofinanzi. Come fanno ad alti livelli l’Atalanta e l’Empoli, per fare due esempi».
Questo è da sempre il suo obiettivo.«Dovrebbe esserlo per tutte le società di Serie B, campionato che ha costi altissimi ma sempre meno ricavi. Non è più sostenibile se non cambi modo di gestire il club».
Quindi giocatori di proprietà e…?«Diminuire il monte ingaggi dei calciatori. Cosa che stiamo facendo. Quest’anno spenderemo un milione e 400mila euro in meno rispetto alla scorsa stagione. È una cosa che ci dà soddisfazione».
Ah però. Bel colpo!«Dico di più: se riusciamo a fare due uscite (Urso e Stulac, ndr) arriviamo a uno e otto».
Ma il mercato non è finito.«Quelle sono le cifre compresi i giocatori che devono ancora arrivare».
Ecco, appunto. Quanti ne arriveranno?«Sicuramente tre. Ma spero quattro».
Ruoli?«Un attaccante (Andrija Novakovich, ndr), un centrocampista di grande fisicità e un laterale o quinto di destra, come dicono quelli che sanno di calcio (sorride, ndr). Oddio, se avesse le qualità per giocare anche a sinistra sarebbe il top».
La sentiamo particolarmente su di giri e saldo in sella: sembrano lontani i tempi delle trattative sulla cessione del club. Eppure dall’ultima (interlocutore Francesco Marroccu) non sono passati neanche venti giorni.«Da ottobre, da quando Amadei disse al Carlino che voleva vendere, hanno bussato alla nostra porta diversi potenziali acquirenti, ma nessuno è risultato credibile. Ma ho scoperto una cosa…».
Quale?«Che è più facile vendere una società che ha debiti, piuttosto che una come la nostra che ha tutti i conti in ordine».
Perché poi i debiti puoi anche non pagarli…«Esatto! Alla Reggiana si sono tutti presentati alla stessa maniera: “Ci accolliamo noi i debiti”. Ma la Reggiana non ne ha. È sana: se la vuoi bisogna pagarla, tirare fuori i soldi. E nessuno lo ha fatto».
Quindi avanti tutta.«Sì, ma dispiace che nessun imprenditore reggiano si sia fatto avanti. Questo club è nato grazie all’iniziativa di undici soci, ricordate? Io avevo il 25%, Amadei il 26. L’intenzione era di restare così, poi piano piano se ne sono andati via quasi tutti. Saremmo contenti se qualche reggiano decidesse di farci compagnia: le nostre quote sono a disposizione. Meglio ancora se saltasse fuori un altro Amadei, ma non credo…».
A proposito del patron, come ha preso la mancata cessione?«Lo vedo tranquillo, certo un po’ rammaricato per i mancati introiti della Serie B legati ai diritti televisivi».
Dionigi lo vediamo sempre molto sul pezzo.«Una persona seria, un ottimo allenatore e un grande lavoratore. Lo voglio ringraziare per aver compreso in pieno la nostra filosofia e capito le esigenze della società. Tutti gli allenatori vogliono giocatori già affermati perché sanno così di avere molte più chance di vincere e quindi di fare carriera. Il mister sta invece plasmando una squadra formata da giovani e da giocatori in cerca di rilancio. Per questo spero di gratificarlo presto con un contratto importante (Dionigi ha firmato un annuale, quindi scadenza giugno 2026, ndr)».
A questo punto parliamo anche del direttore sportivo Fracchiolla.«È il protagonista di questa nuova filosofia societaria. Sta lavorando molto bene. E dire che quando l’ho scelto qualcuno in società si è messo a ridere…».
Il settore giovanile? È ancora messo molto male come sosteneva un anno fa?«Meglio. E qui c’è ancora la mano di Fracchiolla che, a differenza dei direttori degli anni scorsi, si sta impegnando a costruire una Primavera che sia un serbatoio per la prima squadra. Durante la settimana tre-quattro calciatori si alleneranno agli ordini di Dionigi e al sabato andranno con la Primavera. In questo modo i giovani crescono».
Ci stavamo quasi dimenticando che sabato la Reggiana gioca a Palermo.«Siamo sul pezzo. È la squadra più titolata della Serie B e credo sia anche più forte di un paio di A, ma non abbiamo paura. Io sono molto fiducioso. Posso chiudere con un ringraziamento?».
Volentieri.«Agli abbonati e agli sponsor. In tutti questi anni non ci hanno mai fatto mancare il loro apporto».