Ricavi triplicati, club privatizzati e non solo: la trasformazione del calcio saudita. «Così vogliamo stare tra le top 5 leghe mondiali» | OneFootball

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·26 Desember 2025

Ricavi triplicati, club privatizzati e non solo: la trasformazione del calcio saudita. «Così vogliamo stare tra le top 5 leghe mondiali»

Gambar artikel:Ricavi triplicati, club privatizzati e non solo: la trasformazione del calcio saudita. «Così vogliamo stare tra le top 5 leghe mondiali»

La trasformazione del calcio saudita non è più soltanto una narrazione legata ai grandi investimenti o ai colpi di mercato, ma un processo misurabile, che oggi mostra indicatori concreti di crescita su più livelli. È quanto emerge dai dati presentati al recente World Football Summit Riyadh, che ha riunito i vertici delle istituzioni coinvolte nello sviluppo del settore: dal Ministry of Sport al Ministry of Investment (MISA), passando per la Saudi Pro League, la Saudi Arabian Football Federation e i principali club del Paese.

Il quadro che ne esce è quello di un ecosistema entrato in una fase di accelerazione strutturale, con risultati che iniziano a manifestarsi sia sul piano economico sia su quello sportivo e sociale.


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Ricavi in crescita e privatizzazioni: il salto commerciale della Saudi Pro League

Dal punto di vista economico, la Saudi Pro League rappresenta il motore principale della trasformazione. I ricavi del campionato sono triplicati negli ultimi tre anni, anche grazie a un nuovo accordo di lungo periodo sui diritti televisivi che ha incrementato il valore del 50%. Oggi il campionato saudita viene trasmesso in oltre 180 Paesi e la sua presenza sui social media è cresciuta di dieci volte.

«La Saudi Pro League oggi è visibile in oltre 180 Paesi e la nostra presenza digitale è cresciuta di dieci volte», ha spiegato il CEO della lega Omar Mugharbel, sottolineando come l’espansione commerciale sia stata accompagnata da un rafforzamento strutturale del prodotto.

Una parte rilevante di questa crescita è legata al nuovo modello proprietario dei club. Undici società hanno già completato il processo di privatizzazione, con altre operazioni in pipeline. Ma l’obiettivo, come chiarito dalle istituzioni, va oltre il semplice afflusso di capitali. «La privatizzazione non è un obiettivo in sé – ha spiegato Ibrahim Almoaiqel, Assistant Deputy Minister for Investment & Privatization del Ministero dello Sport – vogliamo partner che abbiano il know-how per gestire i club in modo sostenibile, migliorando sia il calcio sia i risultati commerciali».

L’ambizione resta elevata. «Stiamo cercando di mantenere il nostro campionato stabilmente tra i primi cinque al mondo», ha aggiunto Basim Ibrahim, Sport Sector Investment Director di MISA.

Investimenti e competitività: non solo star straniere

L’impatto degli investimenti è evidente anche sul piano sportivo. Oltre 235 calciatori stranieri sono stati ingaggiati dai club sauditi negli ultimi anni, ma – secondo i dati presentati a Riyadh – questo afflusso non ha frenato lo sviluppo del talento locale.

«Per essere competitivi con Serie A o Liga dobbiamo crescere, ma anche mantenere controllo, buona governance e pilastri solidi per assicurarci che l’accelerazione sia nella giusta direzione», ha sottolineato Mugharbel, evidenziando il tema dell’equilibrio tra crescita e sostenibilità.

I risultati iniziano a vedersi: per la prima volta nella storia del Paese, nello stesso anno solare si sono qualificate ai rispettivi Mondiali le tre Nazionali maschili – Under 17, Under 20 e selezione maggiore.

La filiera del talento e i risultati delle Nazionali

Un traguardo che riflette il lavoro sulla base. Nel 2024 la federazione saudita ha organizzato oltre 12.000 partite in 109 competizioni, di cui 80 dedicate al settore giovanile. Il numero di club e accademie private è quasi raddoppiato in un solo anno, passando da 88 a 189.

«Per la prima volta nella nostra storia, nello stesso anno solare, Under 17, Under 20 e Nazionale maggiore si sono qualificate per i Mondiali», ha dichiarato Lamia Bahaian, vicepresidente della federazione. «Questo dimostra che esiste un allineamento reale tra percorsi di sviluppo, comunità e investimenti di lungo periodo».

A supporto di questo modello, la federazione utilizza oggi una piattaforma unica che monitora lo sviluppo dei calciatori attraverso 60-70 parametri, dall’attività giovanile fino alla Nazionale maggiore.

Calcio femminile: crescita accelerata e struttura

All’interno di questo scenario, il calcio femminile emerge come uno dei segmenti più dinamici. «Il calcio femminile in Arabia Saudita sta costruendo slancio reale, struttura, opportunità e fiducia», ha spiegato ancora Bahaian.

La Women’s Premier League saudita ospita oggi calciatrici provenienti da oltre 20 nazionalità, tutte con esperienze nelle rispettive Nazionali. In parallelo, alcuni club stanno sviluppando strutture complete, con squadre senior, giovanili e futsal.

«Due anni fa era molto difficile parlare di calcio femminile in Arabia Saudita. Oggi molti soggetti sono interessati ad acquisire o a collaborare con il nostro club», ha raccontato Maram Al Butairi dell’Eastern Flames FC. «Rispetto al resto del mondo stiamo crescendo a velocità razzo».

La base come vero indicatore di sistema

Il dato forse più significativo riguarda però la partecipazione di massa. Nove anni fa solo il 13% della popolazione saudita praticava sport con regolarità; oggi la quota è salita al 59% di cittadini che fanno attività sportiva settimanale. Il calcio è centrale in questa crescita: oltre il 60% della popolazione si definisce appassionata.

Numeri che confermano come la trasformazione non sia limitata all’élite professionistica, ma coinvolga infrastrutture, accesso e cultura sportiva diffusa.

In particolare, il fondo sovrano saudita PIF, tramite Surj Sports, ha puntato sulla diversificazione, sulla creazione di oltre 100mila posti di lavoro e sulla generazione di un impatto economico stimato in 22 miliardi di dollari nel prossimo decennio in Arabia Saudita e nella regione MENA, a supporto del piano Vision 2030.

Nel complesso, i dati presentati al World Football Summit Riyadh delineano un ecosistema che cresce in modo parallelo su più livelli: ricavi e visibilità internazionale, sviluppo giovanile, calcio femminile e partecipazione popolare. Una strategia che, oltre l’impatto mediatico dei grandi investimenti, sta producendo risultati strutturali misurabili.

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