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·30 Desember 2025

Rocchi: «Pronto a lasciare se qualcuno non crede alla buona fede degli arbitri»

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Come accade tutti i martedì, anche quest’oggi su DAZN è andata in onda Open VAR, trasmissione che si occupa della spiegazione degli episodi arbitrali più controversi dell’ultima giornata giocata in Serie A. Questo turno è stato contraddistinto dalla grande rabbia della Lazio per via del gol concesso all’Udinese proprio all’ultima azione di gioco, nonostante due tocchi di mano che il club biancoceleste ha considerato punibili.

Un episodio che ha fatto arrabbiare molto la Lazio, che ha scritto una lettera alla Lega Serie A per chiedere spiegazioni. Una presa di posizione dura che ha sottolineato anche lo spettro di un manifesto pregiudizio nei confronti della formazione capitolina. Ricostruzione rispedita al mittente dal numero uno del campionato Ezio Maria Simonelli e oggi anche dal designatore degli arbitri Gianluca Rocchi, intervenuto in prima persona proprio a Open VAR.


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«L’ho sempre detto a tutti senza problemi e lo ribadisco: se qualcuno non crede alla nostra buona fede, io domani mattina lascio –, ha commentato seccamente Rocchi –. Il nostro obiettivo è quello di fare i meno errori possibili, poi ne commettiamo, e se foste con me qualche weekend vedreste quanto mi incazzo».

In merito all’episodio contestato dalla Lazio e che ha portato al gol dell’Udinese firmato da Davis: «È una rete regolare. Lo dico da persona a cui piace il calcio. Non puoi annullare dei gol del genere, soprattutto quando uno tocca il pallone con un braccio chiuso o comunque in un modo totalmente fortuito come questo. Immediatezza? Qui da arbitro dico che è una regola su cui sicuramente va fatta chiarezza e me ne assumo la responsabilità, perché poi alle persone dobbiamo dare risposte che siano il più oggettive possibile».

«È chiaro che in questo momento questo avverbio “immediatamente” ci mette un pochino in difficoltà e io oggi ai ragazzi non posso dire che hanno sbagliato, perché se io vado a vedere l’immediatezza in questo caso non c’è – spiega il designatore della CAN A –. Il giocatore recupera la palla con un tocco di mano sì, ma fa quattro dribbling di fronte a sé, pertanto se mi chiedete se c’è immediatezza, questa non può esserla mai. Al tempo stesso dico, anche molto sinceramente, che, se io da fuori devo capire, e non sono un arbitro, qual è la decisione corretta faccio fatica».

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