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·28 Desember 2025

Roma, Gasperini: “Periodo intenso, Hermoso è da valutare. Ferguson? Deve avere voglia di arrivare”

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Gian Piero Gasperini ha presentato in conferenza stampa la sfida contro il Genoa in programma lunedì sera alle ore 20:45. Ecco le sue parole.

La Roma si appresta ad affrontare il Genoa lunedì sera alle ore 20:45 nella sfida valida per la diciassettesima giornata di Serie A. I giallorossi hanno bisogno di vincere per mantenersi a contatto della Juventus e della zona Champions League. Di seguito le parole del tecnico Gian Piero Gasperini in conferenza stampa.


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Roma, le parole di Gasperini

Come è andata la settimana di lavoro? «Abbiamo potuto lavorare, pur con qualche situazione influenzale in giro che circola in questo momento. Per il resto siamo quelli lì. La difficoltà più grande resta quella legata a Hermoso, che dobbiamo ancora valutare per domani. Ha questa forma di pubalgia, diciamo così, e dobbiamo capire se potrà giocare o meno».

Un suo ricordo delle avventure al Genoa? Un commento su Frendrup? «Il Genoa ha sempre le sue file di giovani e di giocatori importanti. Fa parte della natura di questa società valorizzare qualche elemento e poi venderlo. Anche quest’anno c’è sicuramente qualche ottimo giovane che sta facendo bene. La mia esperienza è stata molto lunga, in due circostanze, due cicli: uno di quindici anni e uno di tre. In totale sono stati otto anni bellissimi. Per me Genova è comunque un pezzo importante dei ricordi della mia vita. Siamo arrivati in Serie B con una squadra che veniva dalla Serie C e in due anni siamo andati in Europa. Ho avuto un grandissimo rapporto con un presidente particolare. La seconda volta che sono tornato la società era in difficoltà e siamo riusciti a tornare in Europa al secondo anno. C’è un grande legame con una tifoseria molto appassionata, molto calda, molto presente, che soprattutto nelle partite in casa dà un valore aggiunto. È una bella piazza per fare calcio».

L’infortunio di Pellegrini accelera i tempi del mercato? «Non lo so, è un giocatore sul quale ha fatto bene. Abbiamo contato parecchie occasioni nelle ultime partite: ha avuto un po’ di calo, però ha fatto davvero delle prestazioni importanti. Adesso purtroppo succedono questi infortuni. È quello che temevamo: entrare in una fase molto intensa, con nove partite in un mese. A cominciare da domani fino al 29 gennaio giocheremo nove partite, tutte molto importanti. È chiaro che tra i due giocatori impegnati in Coppa d’Africa, Dovbyk, Pellegrini, Bailey, Hermoso, è un momento in cui bisogna stringere molto e ottenere il massimo e il meglio da tutti».

Dybala può tornare sulla trequarti? Lei lo vede come falso nove..  «Era una grande convinzione, ma non è facile, perché quando ha qualche difficoltà fisica, come purtroppo abbiamo riscontrato in questo periodo, giocare da trequartista diventa ancora più complicato. Ho sempre sperato e contato su di lui, perché con lui in quella posizione il valore della squadra aumenta e l’attacco ne beneficia. Purtroppo abbiamo avuto un buon periodo, poi c’è stata un’altra ricaduta e ora siamo magari in una condizione non ottimale. Continuo però a insistere su di lui perché mi rendo conto che ha delle qualità che, se riuscissimo a portarlo a una condizione migliore, secondo me ci possono dare un ulteriore vantaggio».

C’è un limite nell’atteggiamento? «Se c’è un aspetto in cui la Roma non ha nulla da invidiare a nessuno, anzi forse ha anche qualcosa in più, è proprio quello. Quindi non è assolutamente un problema. Anche la partita con la Juventus lo ha dimostrato, sia nel primo tempo sia nel finale di gara, quando la squadra ha comunque provato a recuperare il risultato. A livello di atteggiamento e di comportamento, fino adesso, la Roma è sempre stata al top».

Sceglierà ancora tutta la vita Dybala a Ferguson? Avete chiarito con l’irlandese? «Dybala? Parliamo di un giocatore di altissimo livello, e la discussione era su di lui. La scelta di Dybala e non di Ferguson nasce dal fatto che Dybala è un giocatore di qualità superiore. Quando sta bene, chiaramente il primo obiettivo è portarlo a stare bene e trovare l’assetto migliore. Non è un confronto diretto con Ferguson: diventa difficile trovare un altro giocatore di questa qualità. Poi, se ci sono altri problemi, purtroppo non sembrano esserci soluzioni immediate. Non era quindi un discorso contro Ferguson. Se Ferguson vuole fare un passo in avanti, considerando che ha 21 anni ed è giovanissimo, non deve metterla tanto sul piano tecnico, dove il confronto è improponibile, ma su quello della volontà, della fame, della voglia di arrivare, di capire dove si trova e magari di prendersi il posto con queste armi, che sono più congeniali rispetto a quelle di Dybala. Capisco che a volte sia difficile distinguere le cose, ma è così. Per il resto, il mercato partirà il 3 e si vedrà. Non voglio tornare a luglio e agosto, quando abbiamo già evitato di parlare di mercato. Domani dobbiamo giocare contro il Genoa, una partita tosta».

Cosa ha dato De Rossi al Genoa? «Il coraggio. È una grande dote, una grande dote per gli allenatori e una grande dote in generale in tutti i settori. È una squadra che ha recuperato anche uno svantaggio, come il 3-3 di Cagliari, ha fatto 2-2 con la Fiorentina e ha giocato una partita di grande coraggio con l’Atalanta, restando in dieci dopo cinque minuti per tutta la gara. Questa è una bella dote. Detto questo, credo anche che, nonostante una classifica che per il Genoa è effettivamente difficile, domani noi dovremo davvero raschiare il barile per trovare e mettere in campo le migliori risorse per vincere la partita, perché abbiamo assoluta necessità di vincere, soprattutto in questo momento».

Il mercato condiziona le scelte di campo? «Sbagliare formazione no dato che siamo giusti, però è vero che il mercato condiziona, condiziona tutti. Non è rispettoso per quelli che stanno dando tutto per questa squadra, ma condiziona perché non c’è solo la squadra dell’allenatore: c’è tutto un mondo intorno ai giocatori che li influenza, che dice “vai di qua, vai di là, vai su, vai giù”, e questo rischia di togliere un po’ di obiettivi proprio in un momento in cui i punti contano come contavano un mese fa e come conteranno il prossimo mese. È una situazione che dura troppo a lungo. Noi allenatori siamo davvero contrari a un mercato così esteso, è inspiegabile. Si parla più di mercato che delle partite e questa non è una cosa che ci fa piacere».

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