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·20 April 2025

Serie A in campo anche a Pasqua: l’ultima volta 47 anni fa

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La Serie A torna in campo a Pasqua con più di una partita in programma. Un evento che non accadeva da ben 47 anni, quando nel lontano 1978 tutto il massimo campionato giocò le 10 partite in programma per quella giornata.

Ma esigenze di calendario hanno imposto un cambio di paradigma alla Lega Serie A. Infatti, per esempio, Inter, Bologna, Milan ed Empoli giocheranno in settimana per la Coppa Italia. Ecco quindi che le loro tre partite, nerazzurri e felsinei si troveranno di fronte al Dall’Ara, sono state fissate nella giornata di Pasqua. Inoltre, Lautaro Martinez e compagni sono attesi dal doppio confronto di Champions League con il Barcellona, in programma il 30 aprile e il 6 maggio.


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Tornando indietro nel 1978, quando una giornata di Serie A fu disputata interamente nel giorno di Pasqua. In quel 26 marzo di 47 anni fa, scesero in campo tutte le 20 formazioni del massimo campionato, con i seguenti risultati:

  1. Atalanta-Inter 0-1
  2. Fiorentina-Bologna 0-0
  3. Foggia-Lazio 3-1
  4. Genoa-Juventus 2-2
  5. Milan-Pescara 2-0
  6. Roma-L.R. Vicenza 1-1
  7. Torino-Perugia 1-1
  8. Verona-Napoli 0-1

Serie A gioca a Pasqua – Le eccezioni fino a oggi con polemiche annesse

Nel corso degli anni sono presenti due eccezioni riguardanti però gare singole. Perugia-Inter 2-3, domenica 11 aprile 2004 e Reggina-Udinese 0-2, domenica 12 aprile 2009. E in entrambi i casi non sono mancate le polemiche.

Perugia-Inter, ad esempio, giocata a Pasqua per gli impegni in Coppa UEFA dei nerazzurri, non venne trasmessa in diretta radio su Umbria radio, emittente dell’arcidiocesi, con il vescovo di Perugia, monsignor Giuseppe Chiaretti, che aveva criticato la decisione di disputare la gara a Pasqua. «Pur sapendo di rinunciare ad un elevato numero di ascoltatori abbiamo preso questa decisione con serenità», aveva spiegato la direzione di Umbria Radio. L’arcivescovo di Firenze, cardinale Ennio Antonelli, si era schierato accanto al sindacato di Polizia, che aveva criticato il fatto che «il Dio pallone ha il sopravvento su qualsiasi festa religiosa» e perché «per un appartenente alla Polizia di Stato di religione cattolica non è possibile santificare la Pasqua assieme alla propria famiglia».

Per Reggina-Udinese, si era esposto invece il portavoce dei vescovi italiani. «Giocare a Pasqua distrae la gente da quelli che sono i doveri del buon cristiano», aveva detto monsignor Giorgio Constantino. «Non è giusto che il giorno di Pasqua si giochi una partita mentre il mondo cristiano ricorda in modo particolare la resurrezione di Cristo», aveva spiegato don Giovanni Zampaglione, guida spirituale della Reggina.

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