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·7 November 2025
Serie A, Inter–Lazio: il termometro dell’ambizione

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·7 November 2025

Le gare tra Inter e Lazio sono da sempre sfide-test, un termometro che misura la salute e l’ambizione delle due squadre in momenti diversi della loro storia.
Il bilancio generale in Serie A parla chiaro: Inter avanti con 79 vittorie, 61 pareggi e 48 successi biancocelesti. Nelle sfide disputate a Milano, il dominio nerazzurro è ancora più netto: 45 vittorie su 82 gare, con la Lazio ferma a 10 successi.

Photo di Marco Rosi - SS Lazio/Getty Images Via OneFootball
A Roma, invece, l’aria cambia leggermente: l’Olimpico restituisce equilibrio, con quasi parità tra vittorie laziali e interiste (29 quelle biancocelesti, 24 quelle nerazzurre, 29 pareggi).
Numeri che non sorprendono: raccontano la storia di una grande costante — l’Inter — contro una squadra che negli anni ha alternato ambizione e discontinuità.
Negli anni '90, la sfida aveva un sapore particolare. La Lazio di Cragnotti iniziava a sognare, l’Inter viveva di lampi, campioni e incertezze. Erano partite spesso spettacolari, dove la Lazio trovava il modo di misurarsi con un avversario tradizionalmente più attrezzato.
Nel decennio 2000-2010, con l’Inter di Mancini e Mourinho, il divario tornò evidente. Le vittorie nerazzurre si moltiplicarono, e le trasferte biancocelesti a San Siro diventavano esercizi di sopravvivenza tattica.
Negli anni recenti, il confronto si è fatto più sottile. Dalla stagione 2019/20 in poi - fino allo 0-6 dello scorso dicembre con Baroni in panchina - la Lazio di Inzaghi prima, e quella di Sarri poi, ha mostrato di saper leggere meglio questo tipo di partite. Nelle dieci sfide comprese in questo periodo, infatti, il bilancio è quasi in equilibrio: cinque vittorie per i nerazzurri, due pareggi e tre successi per i biancocelesti. È una tendenza che racconta di una Lazio più strutturata, capace di giocarsela quando trova ritmo e convinzione.
Inter–Lazio è diventata, negli anni, anche una questione di interpretazione. L’Inter ha costruito i suoi successi sulla solidità e sulle transizioni, grazie soprattutto al modulo. Un 3-5-2 con pochi fronzoli e tanta efficienza.
La Lazio, invece, negli anni ha cambiato spesso la propria identità, passando dal 3-5-2 dell'era Inzaghi al 4-3-3 di Sarri, passando per la difesa a quattro di Baroni, meno statica e più esposta.

Fraioli
Quando l’Inter riesce a schiacciare l’avversario nella propria metà campo, il risultato tende a rispettare la logica dei numeri. Quando la Lazio impone il proprio ritmo — come in certe vittorie recenti — la differenza di valore si assottiglia.
San Siro resta una montagna per la Lazio. Negli ultimi vent’anni, le vittorie biancocelesti a Milano si contano sulle dita di una mano. Vale a dire, nelle stagioni 2012/13, 2015/16 e 2018/19, quando la Lazio espugnò il Meazza rispettivamente per 1-3, 1-2 e 0-1.
Oggi la sfida vive una nuova fase. L’Inter di Chivu sta consolidando un’identità precisa, forte, quasi automatica, in virtù anche dell'eredità di Inzaghi. La Lazio, invece, è in una fase di transizione, tra la filosofia di Sarri e la ricerca di una nuova formula legata alle necessità di campo. Eppure, la distanza tra le due non è solo tecnica: è mentale. L’Inter entra in campo sapendo di dover vincere, grazie a una squadra costruita per farlo. La Lazio lo fa sperando di poter sorprendere. In questo differente modo di approcciare la partita si nasconde la chiave dei precedenti.
La storia dice che l’Inter vince di più, ma non sempre meglio. Ci sono state stagioni in cui la Lazio ha espresso un calcio più brillante, pur perdendo. E altre in cui l’Inter, pur vincendo, ha dovuto far ricorso a tutta la propria esperienza per restare in controllo. È la natura di questo confronto.
In conclusione, Inter–Lazio resta una sfida che misura la temperatura delle due squadre. Per l’Inter, capire se la continuità è diventata abitudine. Per la Lazio, se l’ambizione può ancora trasformarsi in realtà. I numeri restano quelli: pesano, ma non decidono. Perché ogni volta che la Lazio scende a San Siro, o l’Inter all’Olimpico, la storia si riscrive a modo suo.
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