Simonelli: «Milan-Como in Australia? Capisco i tifosi, ma sarebbe un motivo di orgoglio» | OneFootball

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·3 November 2025

Simonelli: «Milan-Como in Australia? Capisco i tifosi, ma sarebbe un motivo di orgoglio»

Gambar artikel:Simonelli: «Milan-Como in Australia? Capisco i tifosi, ma sarebbe un motivo di orgoglio»

A margine dell’assemblea della Lega Calcio Serie A che si è svolta oggi e che ha portato all’elezione di Giorgio Chiellini come nuovo membro nel Consiglio FIGC è intervenuto in conferenza stampa il presidente della Lega Calcio Serie A, Ezio Maria Simonelli.

«Siamo qui a Lissone perché abbiamo voluto fare toccare con mano ai presidenti che la Lega è una media company – ha esordito Simonelli –. Tutti si sono resi conto che hanno davanti una struttura iperprofessionale. Tutti ci invidiano e vengono qui per cercare di migliorare il loro prodotto. Siamo orgogliosi e lo abbiamo raccontato anche al presidente del consiglio, come Lega cerchiamo di portare il calcio italiano in tutto il mondo e di raccontare tutto quello che c’è intorno alle città del nostro campionato, dalle sue bellezze a tutte le attività. Ci auguriamo che anche il turismo possa beneficiare dei nuovi stadi».


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«Detto questo, oggi abbiamo avuto due argomenti deliberativi importanti: uno è la nomina di Giorgio Chiellini come consigliere federale, come avete saputo Sticchi Damiani ha manifestato la sua volontà di ritirarsi dalla competizione e quindi c’è stato un appoggio massiccio a Chiellini che avrò come ‘compagno di squadra’ a livello federale – ha continuato il presidente di Lega –. L’altro punto era l’approvazione del bilancio 2024/2025. E poi abbiamo avuto una lunga discussione sulle prospettive future, su questo abbiamo deciso di ritrovarci il 20-21 novembre in maniera informale a Firenze, con keynote speaker di livello internazionale. Stiamo cercando di costruire la lega del futuro: come sapete abbiamo un gap da colmare e serve avere i giocatori più bravi, che però adesso non possiamo permetterci. Serve quindi massimizzare i ricavi: è una specie di circolo virtuoso. Non ci sarà un tema specifico. Ci sono tanti temi, quello che ci sta più a cuore è fare il possibile per aumentare la visibilità del calcio italiano all’estero. Accanto a questo, aumentare le fonti di ricavi trovando nuovi prodotti che possono essere acquistati dagli appassionati».

Sugli episodi arbitrali: «Diciamo che ha dato modo a tutti i club di vedere come funziona il VAR, se serve a stemperare mi auguro di sì. C’è la consapevolezza di tutti che le cose vengano fatte con massima professionalità, poi la difficoltà di decidere davanti al video è superiore al campo: sul campo l’errore può essere tollerato, davanti al video l’errore non è accettato. A mio modo di vedere, com’è impostata la sala VAR qui a Lissone è superiore ad altri Paesi: sono otto sale isolate, altrove è comune mentre da noi i varisti sono concentrati su una sola partita. C’è la massima trasparenza, poi l’errore è sempre possibile e la tecnologia serve a diminuire il margine di errore. Credo che il vero tema siano i protocolli del VAR: non è stata tanto discussa la decisione, ma il protocollo. Bisogna lavorarci, ma non dipende da noi. Noi possiamo suggerire, ma tutti i suggerimenti porteranno nel tempo ad affinare questi protocolli».

Incontro con il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: «Non abbiamo parlato della riforma dei diritti televisivi. È stato un incontro di conoscenza reciproca, per capire come il calcio possa essere utile al Paese e viceversa, poi per le cose specifiche io interpellerò i ministri di competenza, che siano Abodi o Giorgetti o altri ministri di competenza. Con la premier non si discute del singolo caso, la cosa su cui ha manifestato grande interesse è trovare meccanismi che consentano di tornare a essere una nazione leader nel mondo del calcio, anche pensando ai prossimi appuntamenti come i Mondiali. La reputazione dell’Italia passa anche dai risultati sportivi, io mi sono permesso di fare presente alla premier che per la prima volta l’Italia ha vinto il trofeo Burlaz (che premia i risultati delle nazionali giovani, ndr): prima di noi, l’ha vinto sei volte la Spagna, tre Germania e Francia. Può essere che l’Italia riprenda ad avere quei successi che queste nazionali hanno avuto. La premier è molto sensibile a che il calcio possa valorizzare i giovani italiani».

Su Milan-Como in Australia: «Lo stato delle cose lo conoscete, siamo in attesa della risposta della confederazione asiatica. La Lega aspetta, non sta agendo. Quanto alla paternità io dico sempre che, quando si prendono delle scelte, sono scelte di tutti: non starei a dire chi ha la primigenitura, è una scelta presa in assemblea. Capiamo i tifosi, che per quelli di Milan e Como sarà non piacevolissimo non avere la possibilità di vedere dal vivo questo match. Però è anche vero che, come tifosi del calcio, dovremmo essere orgogliosi di avere la Lega italiana come prima Lega calcistica mondiale a giocare all’estero. Se avverrà, ne parleranno tutti i media mondiali. Non ci siamo dati una deadline. Certo, la partita è l’8 febbraio: se l’ok l’avessimo il 31 gennaio forse potrebbe essere un po’ tardi per organizzare il tutto. La deadline può essere organizzativa, ma anche se arrivasse tardi cercheremmo di fare il possibile per arrivarci».

Nelle scorse settimane, si è parlato di anticipare le partite in serata dalle 20.45 alle 20.00: «È stata una mia risposta a un’intervista, in cui ho detto che fosse per me, fosse per Ezio Simonelli io le partite le anticiperei almeno alle 20.00 per i motivi che vi ho detto. Per le squadre significherebbe tanto, credo voglia dire molto anche per i giornalisti e secondo me anche per le TV che possono poi sfruttare il post partita per degli approfondimenti. E anche per le giovani generazioni, io penso alla domenica sera: il giorno dopo hanno scuola. Detto questo, è il mio pensiero. Poi questa cosa ho visto che è stata apprezzata da qualcuno e da altri meno: un vostro collega ha ironizzato su questo. Non ci stiamo lavorando, io mi sono limitato a dire il mio pensiero. Se poi, ma dipende dai broadcaster e non penso sarà una cosa per quest’anno anche perché abbiamo venduto i diritti con un format che prevede le partite alle 20.45 fino al 2029, se poi dovessero pensare di fare degli esperimenti io ne sarei felice. Non so nemmeno se con l’ad siamo della stessa idea, non è una cosa nei programmi della Lega».

Durante la conferenza è intervenuto anche l’amministratore delegato della Lega, Luigi De Siervo: «La vita dell’associazione si svolge in maniera formale in assemblea, dove però i presidenti arrivano e ripartono. Abbiamo voluto costruire un modello di confronto su tempistiche più rilassate. Il punto strategico dei prossimi anni è l’analisi del contesto e delle opportunità, valutando come sta cambiando il calendario sotto la spinta di FIFA e UEFA, e quali possono essere i cambiamenti, ma anche le opportunità di un modello che tende a privilegiare competizioni internazionali».

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