Spalletti torna sul caso Acerbi: “Ha sviato le responsabilità, usò la storia di Juan Jesus per comodità. Sul Napoli e ADL…” | OneFootball

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·12 Oktober 2025

Spalletti torna sul caso Acerbi: “Ha sviato le responsabilità, usò la storia di Juan Jesus per comodità. Sul Napoli e ADL…”

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L’ex commissario tecnico della Nazionale si confessa al Festival dello Sport di Trento: “Il Mondiale resta il mio fardello, mi provoca dolore”

Spalletti torna sul caso Acerbi: “Ha sviato le responsabilità, usò la storia di Juan Jesus per comodità. Sul Napoli e ADL…”

Quando parla Luciano Spalletti, le sue parole non passano mai inosservate. L’ex commissario tecnico della Nazionale, protagonista al Festival dello Sport di Trento, ha affrontato con la consueta schiettezza diversi temi, a partire dal caso Acerbi fino alla sua esperienza in azzurro, passando per i rapporti con Totti, Icardi e De Laurentiis.


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Spalletti sul caso Acerbi: “Ha sviato le responsabilità”

Luciano Spalletti è tornato sul rifiuto di Francesco Acerbi alla convocazione per la sfida Norvegia–Italia, una decisione che fece molto discutere.

“Sono sempre di più quelli che trovano scuse o motivazioni per non assolvere le proprie responsabilità”, ha spiegato Spalletti. “Sono sempre meno, invece, coloro che ci mettono la faccia quando serve un confronto umano. La possibilità per dire quelle cose che ha detto c’è stata, anche venti giorni prima, con l’altra convocazione. Perché non ha detto nulla allora?”

Il tecnico toscano ha rivelato di aver contattato personalmente il difensore dell’Inter alla vigilia della lista dei convocati:

“Gli dissi: ‘Guarda, hai ragione tu. Bisogna sempre guardare il campo’. Aveva segnato contro il Barcellona, era decisivo e dimostrava ancora di essere un leader. Gli dissi che lo avrei convocato al posto di Mancini. Mi rispose: ‘Se ritiene di chiamarmi, vengo’. Poi, dopo pochi giorni, mi comunicò che non sarebbe venuto più, tirando fuori la questione di Juan Jesus. Ma intervenimmo perché la situazione era delicata. Se è contento così, buon per lui, ma le cose non sono andate come le ha raccontate.”

Il peso dell’esperienza in Nazionale: “Il Mondiale è il mio fardello”

Con l’Italia ancora impegnata nella corsa verso il Mondiale 2026 e il rischio di dover passare nuovamente dai playoff, Spalletti ha fatto un bilancio della sua parentesi da commissario tecnico:

“Gattuso è un uomo di talento, con qualità che servono. È fondamentale avere buoni rapporti coi giocatori: io li ho amati e difesi a spada tratta. Ma ho commesso errori. Ho trasferito troppo il mio amore per il calcio, riempiendo i giocatori di parole e richieste. Avrebbero avuto bisogno di maggiore leggerezza. Ho provato a far capire che il calcio è una cosa seria, ma sono accadute subito situazioni spiacevoli.”

L’ex ct ha poi aggiunto:

“Per me era come stare in paradiso, ma non posso dimenticare velocemente. Non mi mancava nulla e ci sono venti calciatori in grado di formare una squadra competitiva. L’Italia ai Mondiali ci andrà, perché i giocatori sono forti e Gattuso ha trovato subito la quadra con le due punte. Pio Esposito? Mi dà la sensazione che diventerà un padrone dell’area di rigore. Mi ricorda Bobo Vieri.”

Totti e Icardi, due capitani difficili da gestire

Nel corso della sua carriera, Spalletti ha avuto rapporti complessi con due figure simbolo delle squadre che ha allenato: Francesco Totti alla Roma e Mauro Icardi all’Inter.

“Mauro dentro l’area è uno dei più forti che io abbia mai avuto, ma fuori ha qualche limite. In mezzo al campo non ha la fisicità di Pio Esposito, e il problema era ciò che lo circondava”, ha spiegato.

Su Totti, invece: “Ho avuto un ottimo rapporto con lui, il problema era il contorno. Un calciatore incredibile, ma gestire tutto ciò che ruotava attorno non era semplice.”

Spalletti sul Napoli e il rapporto con De Laurentiis: “Era diventato difficile”

Non potevano mancare le parole sul Napoli, con cui ha conquistato uno storico Scudetto prima dell’addio:

“Era diventato difficile perché il presidente aveva preso il sopravvento. Disse a una giornalista che il Napoli avrebbe vinto lo scudetto anche con lei alla guida. Aveva la prelazione sul contratto e pensava che non potessi allenare altrove. Ma a quelle condizioni non sarei mai rimasto, anche a costo di fermarmi.”

Spalletti ha poi aggiunto un commento sull’anno successivo, quando gli equilibri societari e tecnici si rivelarono più fragili:

“Credeva di poter gestire la situazione da solo, ma abbiamo visto com’è andata. È stato costretto a prendere un altro allenatore forte, con una personalità importante, per una città bellissima che chiede tanto.”

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