Calcio e Finanza
·30 April 2025
Stadio Maradona, trattativa al fotofinish: il restyling costa 100 milioni

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·30 April 2025
La ristrutturazione dello stadio Maradona, almeno nei discorsi fra il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e il patron del club azzurro Aurelio De Laurentiis, procede senza sosta con un obiettivo chiaro in mente: candidare l’impianto e la città partenopea come una delle cinque sedi italiane per EURO 2032.
Come riporta l’edizione odierna de Il Mattino, il primo cittadino napoletano ha ribadito ieri sera come il dialogo fra le parti sia costante ormai da diverse settimane, soprattutto in merito alla riapertura del terzo anello: «Lo studio è un grande lavoro: il 30 sarà finito e appena mi arriverà lo trasmetterò al Presidente De Laurentiis con il quale sono in contatto. Ne discuteremo insieme. Lo studio ha dato buoni risultati penso che i presupposti per riaprire il terzo anello non mancano ma ne discuteremo con De Laurentiis».
Poi Manfredi si lascia andare parlando di scudetto: «Per quello che mi riguarda e che posso fare ci sarà il bus scoperto in caso di scudetto». Tornando allo studio invece tutto fa presupporre che questo darà un nuovo impulso al progetto Maradona, come conferma indirettamente la conferma della presenza del sindaco Manfredi a Radio Crc, emittente radiofonica ufficiale del Napoli, il prossimo 5 maggio per parlare appunto della questione stadio.
Riaprire il terzo anello porterebbe essenzialmente a due risultati non di certo secondari in vista di un restyling: poter fare gli eventuali lavori senza dover spostare il Napoli in un altro impianto per le sue partite casalinghe, con un vantaggio di non poco conto per il club a livello di botteghino; dall’altra parte, lo stesso terzo anello non sarà più chiuso ma con la sua rifunzionalizzazione porterà la capienza del Maradona a circa 68mila posti, avvicinandosi così al progetto che aveva in testa De Laurentiis per un nuovo stadio.
Il terzo anello, quindi, fungerebbe come area per i tifosi durante i lavori, ma in seguito sarebbe una nuova fonte di ricavi per il club. Ma oltre alla riqualificazione della propria struttura, il Maradona ha bisogno di quelle funzionalità collaterali che lo renderebbe al passo con i tempi con l’obiettivo di avere uno stadio moderno e che possa vivere, come si suol dire spesso, sette giorni su sette.
Nonostante il progetto non sia stato ancora realizzato, le prime stime di spesa parlano di un investimento intorno ai 100 milioni di euro. Cifra che dovrebbe essere coperta dallo stesso De Laurentiis, come ha voluto ribadire lo stesso patron azzurro qualche settimana fa. E gli strumenti per accedere a quella cifra di certo non mancano. Si va dal credito agevolato alla detassazione grazie alla legge sugli stadi, senza dimenticare altri strumento per ammortizzare il finanziamento.
La stessa legge sugli stadi, poi, garantisce un altro aspetto molto importante per chi finanzia: una concessione fino a 99 anni dell’impianto che dà la facoltà di utilizzare gli spazi interni (come il parcheggio sotterraneo da 250 posti auto), ma anche quelli esterni di pertinenza della struttura fino a poter costruire un centro commerciale. Tutti aspetti che andranno approfonditi nelle prossime settimane fra Comune e la società Napoli con la strada che sembra ora essere una nelle intenzioni di tutti: dare alla città un impianto ristrutturato e moderno che possa continuare a essere la casa del club azzurro.