Tebas tuona: “Pirateare è rubare, questo era già scritto nelle tavole di Mosè, nel settimo comandamento” | OneFootball

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·21 November 2025

Tebas tuona: “Pirateare è rubare, questo era già scritto nelle tavole di Mosè, nel settimo comandamento”

Gambar artikel:Tebas tuona: “Pirateare è rubare, questo era già scritto nelle tavole di Mosè, nel settimo comandamento”

Direttamente dall’Olé Summit 2025, Javier Tebas ha parlato dell’importanza della Liga ma anche di un tema improntate per lui: la pirateria. 

Javier Tebas, presidente de LaLiga, ha partecipato all’Olé Summit 2025 e ha tenuto un discorso ricco di titoli su come si consuma il calcio oggi, quali sfide deve affrontare l’industria e perché la pirateria continua a essere una minaccia che condiziona il futuro del business. Con Andrés Eliceche come moderatore, il presidente della Liga ha tracciato una mappa del presente e del futuro dello sport più seguito al mondo, mescolando analisi, avvertimenti e anche qualche riferimento all’Argentina, un paese al quale dice di sentirsi molto legato.


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Tebas e il discorso sulla pirateria e l’interesse verso LaLiga

Tebas ha smontato una delle idee più ricorrenti da quando Messi e Cristiano hanno lasciato la Spagna: la presunta perdita di interesse per LaLiga.Certo che mi piacerebbe che ci fossero Messi, Cristiano, Mourinho o Guardiola, ma la loro partenza non spiega né frena la nostra crescita. Le stelle passano, ciò che sostiene una competizione sono i club e la struttura. Per rafforzare la sua tesi, ha paragonato il modello spagnolo alla lega saudita, ricca di grandi acquisti ma ancora lontana dal consolidarsi tra le migliori”.

Ha anche chiarito che nessun operatore ha chiesto riduzioni dopo la partenza di Messi e ha ricordato che i contratti audiovisivi vengono firmati per diversi anni e ciò che conta è mantenere una competizione forte e attraente”.

Tebas ha posizionato LaLiga come la seconda lega più seguita del continente.La Premier è in testa, ma noi siamo dietro. Poi vengono la Bundesliga, la Serie A e la Ligue 1. I dati relativi ai follower e all’interazione sui social lo dimostrano: continuiamo a crescere e a ridurre il distacco“.

Riguardo all’eterna discussione sulla competitività, ha sottolineato un dettaglio fondamentale.In un campionato di 20 squadre, l’ideale è che il campione non superi gli 85 o 90 punti. Se qualcuno arriva a 100, significa che gli altri non sono vicini e che molte partite sono prevedibili“.

E ha ricordato che anche tornei mitizzati, come la Premier, hanno avuto egemonie ferree.Il City ha collezionato sei vittorie consecutive con più di 100 punti. Che vincano sempre gli stessi non è il problema; l’importante è che perdano punti lungo il percorso“.

A livello personale, ha ribadito il legame che sente con l’Argentina:Se potessi avere un secondo passaporto, sarebbe argentino. Sono molto legato a questo Paese e soffro anche per la situazione del suo calcio“.

Un altro dei grandi temi della conversazione è stato il consumo giovanile. Tebas non condivide l’idea catastrofica che “i ragazzi non guardano più 90 minuti”, ma ammette che lo fanno in modo diverso.I giovani continuano a seguire il calcio, ma a modo loro. Noi non avevamo i cellulari alla loro età,  ora il contesto è diverso“, ha spiegato. E ha lanciato un avvertimento inaspettato: “Quelli che mi preoccupano di più sono gli anziani che non sono nativi digitali. Se il wifi non funziona, non sanno come seguire la partita. Bisogna prestare attenzione alla fruibilità per loro, perché sono loro che pagano il servizio di cui godono i giovani“.

La pirateria, una delle sue battaglie storiche, ha occupato la parte finale. Tebas è stato diretto.Pirateare è rubare. Non c’è bisogno di inventare nuove regole per capirlo“. Ha sottolineato che l’Argentina è tra i paesi “più avanzati” nella lotta contro questo reato, citando recenti indagini che, secondo lui, sono fondamentali per smantellare le reti internazionali. E ha lanciato un messaggio finale: “Se la pirateria scomparisse, il calcio sarebbe più economico per tutti. Si potrebbero incassare gli stessi introiti o anche di più con prezzi più bassi, ma prima bisogna porre fine a questo problema“.

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